La piaga della disoccupazione a Crotone

Crotone, la città denominata un tempo non lontano la “Milano” del sud per il suo apparato industriale, vive oggi una realtà ben diversa con il più elevato tasso di disoccupazione giovanile a livello nazionale. A causare ciò la deindustrializzazione voluta dall’Eni sul finire del secolo scorso dei siti Pertusola, Montedison, Cellulosa Calabra. Un evento che sta costringendo centinaia di cittadini ad emigrare in cerca di prima occupazione. Chi è rimasto nella propria città nell’attesa di tempi migliori vive da cassintegrato, sottoccupato, “retribuito” dai genitori attraverso la pensione.

La politica locale e regionale continua a non dare risposte.

Si fanno dibattiti di ogni genere da parte di rappresentanti regionali che occupano cariche elettive nazionali. L’onorevole Aurelio Misiti (Pdl, e prima ancora Idv) vice Ministro alle infrastrutture da qualche giorno, in uno dei tanti convegni fatti a Crotone nei giorni scorsi ha dichiarato: “Verrà costruita l’autostrada ionica con i proventi del pedaggio dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, per dare lavoro ai calabresi”.

Un piccolo particolare sfuggito al vice Ministro: per pagare l’attraversamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria si deve prima completare tutta la tratta, e chissà quando questo avverrà.

I politici locali continuano a discutere sulla bonifica che Syndial, società appartenente ad Eni, deve effettuare per disinquinare gli ex siti industriali e alcune zone della città il cui sottosuolo risulta, da sondaggi effettuati, inquinato con rifiuti tossici provenienti dall’ex Pertusola.

All’avvio della bonifica è legato, secondo i politici, la possibilità di un nuovo sviluppo occupazionale.

Nulla di tutto questo sta succedendo e non succederà specie per quanto riguarda la bonifica, giacché se ne parla da anni senza mai arrivare ad una conclusione. Il porto, un tempo molto attivo per le tante navi che arrivavano a Crotone, scaricavano blenda e ripartivano carichi di zinco, è inattivo.

I treni a lunga percorrenza da e per Crotone aboliti con enorme disagio di un’ampia utenza che per recarsi al nord deve servirsi dei pullman.

Ad ampliare la disoccupazione la chiusura di una clinica privata che operava da mezzo secolo in modo soddisfacente e, restando in tema di sanità, altri disoccupati si potrebbero creare con la riforma della sanità messa in atto dal Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti che, per Crotone e Vibo Valentia, prevede il raggruppamento d’alcuni reparti e la riduzione dei posti letti. Il Sindaco Peppino Vallone (centrosinistra) confermato a giugno per il secondo mandato, ha affrontato l’ultima campagna elettorale con lo slogan: “Un’altra Crotone è possibile”.

Intanto il disagio sociale di tante famiglie aumenta ed i senza tetto a causa degli sfratti per morosità più numerosi. Nei giorni scorsi molti di queste famiglie hanno occupato 24 alloggi popolari ultimati e non consegnati provocando la reazione di chi era già assegnataria. La classica guerra tra poveri.

Niente da parte delle istituzioni che lasci pensare ad una svolta per una migliore Crotone.

La novità c’è stata! L’Eni ha installato un’altra piattaforma estrattiva nelle acque antistanti Crotone. Il mostro a sei zampe si è ricordato nuovamente della città di Pitagora, ma non per creare posti di lavoro, per aumentare l’estrazione del metano e, si afferma, sondare eventuali giacimenti petroliferi nell’indifferenza dei politici provinciali e locali non in grado d’imporsi per chiedere, a chi sta sotterrando una città attraverso la subsidenza, nuova occupazione attraverso le royalties.