L’anti Obama si chiama Cain ed è anche lui di colore

Un nero per sconfiggere un altro nero. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Herman Cain – un nero di 65 anni con un passato di matematico, imprenditore e banchiere centrale –  è il vero anti Obama. Ex capo della Federal Reserve di Kansas City ed ex amministratore delegato di “Godfather’s Pizza”, una catena di pizzerie. Cain è stato attaccato ferocemente per tutta la trasmissione e da tutti i candidati. Per le sue proposte fiscali? Il suo è un piano ipersemplificato che riduce imposte sui redditi e tassa sulle “corporation” all’aliquota unica del 9% e introduce una nuova imposta di consumo della stessa entità su tutti i beni e i servizi. Per i democratici Cain è il “Robin Hood dei ricchi”, visto il carattere regressivo della sua ricetta tributaria. Ma non è per questo che gli altri candidati repubblicani lo attaccano. A preoccuparli è, invece, la crescente popolarità di un personaggio all’inizio liquidato come un candidato “a perdere”. Una sfida elettorale tra due candidati di colore, con Obama che ha già in tasca il voto di gran parte dei neri, sembrava un’ipotesi fantascientifica. Poi Michele Bachmann ha cominciato a perdere quota e anche il nuovo idolo della destra radicale, il governatore del Texas Rick Perry, arrivato fulmineamente in vetta ai sondaggi, ha commesso errori a raffica che lo hanno fatto precipitare altrettanto rapidamente. Così la destra radicale e “antitasse” si è improvvisamente innamorata di questo candidato “improbabile” ma con la lingua affilata e il “pedigree” del duro. Romney stabile al 23% dei consensi da agosto ad oggi, Cain è schizzato dal 5 al 27% mentre Perry, partito da uno “stellare” 38%, è precipitato al 16.