Qui la ‘ndrangheta non entra, la presa di posizione dei sindaci calabresi

Consegnate 16 targhe “qui la ‘ndrangheta non entra” ai Sindaci dei Comuni aderenti all’Associazione Comuni “ViboVale”, presieduta dall’Assessore alla Legalità del Comune di Vibo Valentia, Nicolino La Gamba.

Un incontro sentito e condiviso che ha trovato tutti i presenti concordi nel portare avanti una sola battaglia contro l’illegalità e il malaffare. Messaggi e pensieri carichi di significato, sono giunti dai presenti in aula, a partire dal sindaco Nicola D’Agostino, passando al senatore Francesco Bevilacqua, all’onorevole Mario Tassone, al Consigliere regionale Bruno Censore, al Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Salvatore Magarò, al Presidente della Provincia, Francesco De Nisi,  al Procuratore Mario Spagnuolo, al Prefetto Luisa Latella, al rappresentante dell’Associazione Libera, don Peppino Fiorillo, nonché al promotore dell’iniziativa, l’Assessore alla legalità Nicolino La Gamba.

Una cerimonia solenne e sentita ma anche e soprattutto l’occasione giusta per ribadire, come ha fatto il sindaco Nicola D’Agostino che “siamo nettamente, senza se e senza ma, vicini alle Istituzioni nella lotta contro la criminalità che, anche attraverso questa manifestazione, intendiamo lasciare fuori dai Palazzi comunali.  In questo momento ci viene richiesto un  ulteriore sforzo per superare tanto il problema criminalità, quanto quello disoccupazione, che sono i due grandi problemi evidenziati anche dal Santo Padre nel corso della visita dei giorni scorsi. Non dimentichiamo che entrambe le problematiche vanno di pari passo e che, così come detto dal Santo Padre, dobbiamo impegnarci ed essere uniti. Grazie ai Sindaci dell’Associazione ViboVale e soprattutto all’Assessore Nicolino La Gamba, che sta portando avanti una serie di iniziative, come quella che ci  vede oggi riuniti, coinvolgendo e unendo 16 Comuni della Provincia che, nel caso specifico, si trovano uniti nel ribadire e dimostrare con la propria presenza di essere e agire secondo i principi di buona amministrazione, legalità e trasparenza, ricordando che l’unione rafforza sempre, contro le forme di criminalità organizzata e anche a favore della popolazione che dall’unione di più Comuni, non può che trarne benefici attraverso il rafforzamento dei servizi così offerti”.

A prendere la parola l’Assessore Nicolino La Gamba che ha inteso ringraziare i presenti, il Prefetto Lusia Latella per la disponibilità dimostrata, plaudire al lavoro portato avanti dal procuratore Spagnuolo, che sta facendo e per gli importanti  obiettivi raggiunti, frutto di  sinergia e coesione. “Unione e condivisione di intenti che anche le singole Amministrazioni da oggi dimostreranno in modo più palese attraverso  la targa che sarà apposta all’ingresso dei singoli palazzi comunali. Un messaggio insito nella targa, una volontà di non far entrare il malaffare nel Palazzo Comunale, di garantire trasparenza  degli atti e rispetto delle regole. Questi i principi alla base dell’operato dell’amministrazione D’Agostino e dei restanti comuni appartenenti all’associazione ViboVale con i quali si vuole condividere, senza colore politico, in maniera concreta, la volontà di portare avanti un  lavoro per  raggiungere obiettivi importanti e concreti per i cittadini. In ultimo – ha concluso l’Assessore- invito i consiglieri regionali, a partecipare al prossimo incontro con l‘associazione, coscienti che  il nostro  territorio non ha bisogno di distacco ma di coesione. E’ necessario, e credo pensiero condiviso dai presenti, portare avanti con impegno e determinazione una battaglia contro la criminalità organizzata, ed essere allo stesso tempo esempio di buona politica, facendo capire che a pagare è il lavoro collettivo e non il gioco delle singole cordate”.

Della stessa opinione l’onorevole Mario Tassone che, dopo aver espresso le proprie felicitazione e l’apprezzamento per l’iniziativa promossa dall’assessore Nicolino La Gamba , ha inteso però segnalare come “le iniziative come quella di oggi, devono avere anche un significato per i singoli Sindaci che da oggi apporranno la targa all’ingresso dei propri Comuni, certi che non solo con le norme, ne con le enunciazioni si combatte la criminalità organizzata. La mafia però non è solo questo: in questa nostra realtà, dove la microcriminalità si annida all’interno delle piccole istituzioni, si manifesta attraverso la pratica della violenza. Il significato dell’iniziativa di oggi, dunque, è quello di mobilitare e non solo proclamare, certi che il problema della lotta alla criminalità non è solo per addetti ai lavori, ma è una questione che deve interessare tutti. Occorre sì il senso di politica che si recupera, ma se manca il senso dell’etica all’interno delle istituzioni, tutto sarà difficile e forse inutile. La presenza di tanti Amministratori comunali, della magistratura, del presidente della Provincia, nonché del Sindaco D’Agostino, è importante e mi portano, con entusiasmo, passione e fiducia, a condividere e dare la mia disponibilità per portare avanti il progetto posto in essere oggi da Nicolino La  Gamba”.

Anche il Presidente della Provincia , Francesco De Nisi, intervenendo ha inteso congratularsi “con il Presidente Magarò per aver lanciato un segnale forte alla Calabria, quello di apporre all’ingresso delle sedi degli Enti Pubblici, una targa che seppur rappresenta un simbolo,  non è però esaustiva se non viene riempita di contenuti. Per tale motivo, approfittando dell’occasione creata dall’Assessore Nicolino La Gamba, ribadisco l’importanza dell’Associazione, che serve per incontrarsi e programmare iniziative e modi di comportamento comuni contro la lotta alla criminalità e all’ingresso della stessa all’interno degli enti comunali. Tanto è stato fatto  e tanto c’è  ancora da fare per fare in modo che le organizzazioni  criminali non possano accedere a fondi e risorse pubbliche”.

A seguire il Procuratore Mario Spagnuolo ha sottoscritto “l’importante iniziativa cosciente del fatto che viviamo in una società in cui il simbolo spesso prevarica il contenuto ed è importante muoverci sui simboli positivi. Ad oggi, abbiamo molti primati negativi che caratterizzano la nostra terra vibonese,  tra i quali  va segnalata una negativa idea, radicata nella società, di pensare alla violenza come il modo di risoluzione dei fatti personali e questo è un fatto culturale su cui tutti abbiamo il dovere di fare la nostra parte. I tempi che ci aspettano non sono favorevoli, la crisi determinerà ulteriori problematiche che riguardano l’ordine pubblico e perciò l’invito è a fare bene e fare squadra”.

Il senatore Francesco Bevilacqua si è trovato concorde nel segnalare l’importanza di “riempire i simboli di contenuti. La mafia non deve entrare ma uscire dai Palazzi comunali, anche se non bisogna generalizzare. Le mafie non entrano solo se gli amministratori hanno atti chiari e se gli stessi  sono trasparenti e chiari davanti ai cittadini. L’altra cosa da fare e non lasciare soli i cittadini, ma fargli sapere di esser sostenuti e non abbandonati di fronte alla violenza criminale. Occorre che chi lavora non debba avere paura e per fare ciò non dobbiamo lasciarli soli. Proviamo a pensare che la battaglia va vinta insieme e allora sosteniamo i cittadini, supportiamo le forze dell’ordine, lavoriamo tutti e camminiamo seguendo un’unica direzione”.

Dopo i saluti istituzionali il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore, in qualità di vice presidente della Commissione Regionale antimafia, ha plaudito all’iniziativa portata avanti dall’Associazione dei comuni ViboVale sottolineando come “è importante lavorare insieme per creare quell’humus e soprattutto per fare in modo che la mafia esca dai palazzi Comunali,  perché ,purtroppo in alcuni Comuni la mafia è già presente”.

A seguire l’intervento di Don Peppino Fiorillo. “In qualità di rappresentante di Libera sono contento dell’incontro significativo che è segno forte in un momento emergenziale. Purtroppo le mafie non si accontentano più di influire ma vogliono essere dentro i palazzi del potere e purtroppo hanno i mezzi per farlo soprattutto in termini economici. E allora ben venga l’Associazione e ben venga questa iniziativa con l’augurio che si possa partecipare a tutti i Comuni, le province, le chiese, le congregazioni e che si possa estendere a tutti il messaggio “ qui il malaffare non entra” e dove c’è dobbiamo lavorare affinchè lo si faccia uscire. Condanniamo il fenomeno e non le persone”.

A prendere la parola, il Presidente della Commissione Antimafia della Regione Calabria, Salvatore Magarò che ha espresso soddisfazione per “la giornata importante perchè le istituzioni si ritrovano a discutere e parlare e soprattutto assumono impegni per la legalità. È tempo utile per mettere in campo azioni concrete per debellare  un fenomeno che condiziona il mancato sviluppo nella nostra Regione. Il fenomeno può essere sconfitto e debellato? Io son fiducioso e  non solo per le parole dette dal Papa, ma anche alla luce di una coscienza collettiva che pone ognuno a fare la propria parte. La propria parte deve farla prima lo Stato, dando più strumenti, risorse alle forze dell’ordine e magistrati che hanno ottenuto, negli ultimi anni, ottimi risultati. Ancora, penso che la propria parte la debba fare la scuola, nell’educare i ragazzi ai valori della solidarietà e tolleranza. Anche la chiesa deve fare la propria parte. Essa ha un ruolo di educazione ed  è più vicina ai bisogni della gente, che va sostenuta. Anche la politica e le Istituzioni debbono fare la propria parte, allontanando  le mele marce al loro interno, con l’aiuto, nella scelta della classe dirigente di ogni amministrazione, anche della prefettura. Accanto alla politica servono tante altre normative legislative, così come gli esempi e i simboli. Per la correttezza e la trasparenza anche i simboli risultano importanti e una targa affissa nei Comuni che ne fanno richiesta è un’assunzione di responsabilità e coerenza del Sindaco e di tutta l’Amministrazione che si impegna a stare dalla parte del bene e a porre in essere azioni e scelte trasparenti. La coscienza civile in Calabria è oggi più sensibile di ieri e c’è una nuova generazione che parla di legalità senza paura. Come presidente della commissione regionale ho cercato di porre in essere azioni concrete,  e l’azione di stamattina  è ulteriore dimostrazione che stiamo dalla parte del giusto, della trasparenza. Facciamo fino in fondo la nostra parte agiamo in modo consapevole e trasparente”.

A chiusura dell’incontro prima della consegna delle targhe, il Prefetto Luisa Latella ha segnalato l’importanza di “mettere la targa, ma ancor di più lo è il riempirla di contenuti, non dimenticando che la ‘ndrangheta vive di simboli e perciò un simbolo positivo è importante, perché la targa non deve essere solo evento. Se così fosse, sicuramente il suo effetto finirebbe nel momento in cui l’abbiamo affissa nel comune. Mi rendo contro delle difficoltà che i sindaci incontrano e per questo   il compito dello Stato è anche quello  di stare accanto  agli Amministratori, che non devono essere soli nell’attività, ma occorre una condivisione anche di struttura: tutti si devono basare su principi di trasparenza e legalità. È un’attività sinergica che non si può pensare di fare da soli o demandare alle forze di polizia. Ognuno deve collaborare: magistratura, forze di polizia, istituzioni e amministrazioni tutte. Per una crescita generale occorre la forza di portare avanti insieme e con forza la battaglia contro l’illegalità e solo così riusciremo a  dare futuro ai nostri giovani. Oltre le targhe, dunque, mettiamoci a lavorare tutti insieme. Infine, grazie ai Sindaci, perché quando lottate con noi siete il meglio che c’è sul territorio”.

Al termine il sindaco Nicola ha  consegnato la targa al Presiedente della Provincia De Nisi, a seguire, le targhe sono state così consegnate:

Comune di Briatico (vice sindaco Massimo La Gamba)  consegna Prefetto Luisa Latella

Comune di Cessaniti (Sindaco Altieri) consegna il procuratore Mario Spagnuolo

Comune di Filandari (vicesindaco   Brosio)  consegna il questore Giuseppe Cucchiara

Comune di Ionadi (Vicesindaco Signoretta), consegna  il colonnello  del comando Prov. Dei Carabinieri  colonnello Scardecchia

Comune Maierato (Sindaco Rizzo)  consegna il cons. Regionale Bruno Censore

Comune di Mileto (Sindaco Varone) consegna il senatore Franco  Bevilacqua

Sindaco di S.Costantino Calabro ( Sindaco Borello)  consegna comandante scuola allievi polizia Barillaro

Comune di S. Gregorio (Sindaco Pannace) consegna il Comandate della Capitaneria di Porto Marzio

Comune di S. Onofrio (Sindaco Rodà), consegna Don Peppino Fiorillo

Comune Stefanaconi (Sindaco Franzè) consegna Comandante dei Vigili del fuoco Casella

Comune Pizzo (Commissario Pane)  consegna il direttore carcere Vibo Galati

Comune Zaccanopoli (Sindaco  Caparra)    consegna il Presidente della commissione antimafia ,on. Magarò

Comune Zungri (Sindaco Galati)  consegna il Sindaco Nicola D’Agostino

Comune Zambrone (Sindaco   Landro  ) consegna  Consigliere Regionale Bruno Censore

Nella foto  da sinistra:
Il Procuratore della Repubblica Vibo Valentia Mario Spagnuolo, il Prefetto Luisa Latella, il sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino, il Presidente della Provincia Francesco De Nisi, On. Mario Tassone, Comandante Provinciale Vigili del Fuoco Antonio Casella, l’assessore alla Legalità Comune Vibo Valentia Nicolino La Gamba, il Questore Antonio Cucchiara, il Colonnello Daniele Scardecchia-Comando Provinciale Carabinieri, il Comandante della Capitaneria di Porto capitano Paolo Marzio