Finiti i soldi per il carburante e la giustizia rischia il disastro in Toscana e non solo
Accade al tribunale di Arezzo dove è assoluta emergenza e si è rischiato di dover liberare arrestati anche pericolosi per l’impossibilità di celebrare i processi con il rito direttissimo o di tenere le udienze di convalida. Ieri la paralisi dei mezzi del Nucleo traduzioni detenuti della polizia penitenziaria di Sollicciano ha cominciato a riflettersi anche sugli uffici giudiziari di Firenze. Per ore è stato impossibile far arrivare in corte d’appello i detenuti che dovevano essere processati davanti alla seconda sezione penale. Il budget già striminzito del Nucleo traduzioni di Sollicciano ha cominciato sempre più drammaticamente a scarseggiare quando ai già gravosi impegni per il sovraffollato carcere di Sollicciano si sono aggiunti quelli per tutti gli arrestati del tribunale di Arezzo. Anche Prato ha gravissime difficoltà e spesso hanno bisogno di aiuto Pistoia e Livorno. I consumi di carburante sono aumentati ma gli stanziamenti non altrettanto. E ora Q8 ha chiuso le pompe. Intanto anche il tribunale di Arezzo ha finito i buoni benzina, sicché un gip ha dovuto arrivare a sue spese a Sollicciano per le udienze di convalida di quattro arrestati. Sulla carta il Nucleo traduzioni di Sollicciano ha a disposizione 31 mezzi di trasporto, di cui però solo 15 efficienti. Il segretario generale della Uil-Pa Penitenziari Eugenio Sarno spiega che “sono saltate 16 udienze e tre visite in ospedale- Il blocco delle attività di 72 ore è stato causato dall’impossibilità di effettuare il pieno agli automezzi per mancanza di fondi. Quanto accaduto a Firenze è il più eloquente degli esempi di quanto può accadere su scala nazionale se non si provvede immediatamente a finanziare i capitoli di bilancio. Siamo di fronte ad un concreto rischio di paralisi dell’attività giudiziaria”.