Torino insicura, la città indignata dopo il delitto della mano mozzata

In manette è finito anche David Cristian Alexa, 19enne romeno accusato, in concorso con un connazionale 17enne, dell’omicidio di Georghe Cimpoesu, avvenuto giovedi sera nel quartiere Aurora a Torino. La vittima, un romeno di 22 anni, è stato massacrato in strada con una scimitarra, riportando anche l’amputazione della mano. Il minorenne, interrogato a lungo venerdì sera, non sarebbe l’autore del delitto, ma era presente all’aggressione. Secondo la ricostruzione dei militari, durante un litigio i due (pare fossero ubriachi) avrebbero aggredito Cimpoesu e Alexa lo avrebbe colpito con un’arma da taglio, forse un machete, fino a ucciderlo. Cimpoesu, che era senza documenti, è stato identificato perché già denunciato in passato. Torino si risvegli in questa domenica interrogandosi sul tema sicurezza che diventa sempre più d’attualità nelle grandi città italiane. Torino si sente come Roma e Milano in balia di immigrati e criminalità organizzata ed improvvisata. Un senso di rabbia fortissimo soprattutto nella Borgata Aurora, dove è stato commesso l’omicidio, e quella limitrofa di Barriera di Milano, oggetto di controlli a tappeto, anche con l’ausilio di un elicottero dei carabinieri. Intanto, il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, ha convocato per il 4 ottobre una riunione speciale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’ incontro è dedicato alla situazione nei quartieri Aurora, compresi Porta Palazzo e corso Giulio Cesare. Una rabbia sfociata in una protesta di un centinaio di residenti del quartiere Aurora che sabato pomeriggio hanno bloccato corso Giulio Cesare per chiedere più sicurezza. La protesta è durata circa un’ora. I cittadini hanno chiesto l’intervento del sindaco, del questore e del prefetto affinché venga ristabilita la vivibilità e una maggiore sicurezza nel quartiere.