Sei Comuni danno vita alla nuova Unione terre d’acqua

Si tratta di Anzola, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese. Sono questi i 6 Comuni in provincia di Bologna che dal prossimo primo gennaio saranno ufficialmente riuniti nella nuova Unione terre d’acqua, presentata in conferenza stampa dalla Regione Emilia Romagna. Oltre 80 mila gli abitanti coinvolti nel percorso di passaggio dall’associazione al nuovo ente giuridico, voluto dai sindaci e sostenuto da via Aldo Moro. “L’obiettivo è realizzare, insieme agli enti locali, una riforma che aiuti ancor più il consolidamento delle Unioni”, ha sottolineato la vice presidente della Regione Simonetta Saliera, intervenuta insieme ai sindaci Loris Ropa (Anzola dell’Emilia), Irene Priolo (Calderara di Reno), Claudio Broglia (Crevalcore), Valerio Toselli (Sala Bolognese), Renato Mazzuca (San Giovanni in Persiceto) e Daniela Occhiali (Sant’Agata Bolognese). Complessivamente per il 2011 la Regione ha stanziato oltre 25 milioni di euro a sostegno dell’associazionismo fra Comuni. In particolare 5 milioni di euro per i servizi e 2 milioni per le innovazioni tecnologiche degli uffici comunali. Attualmente già il 53% dei residenti in provincia di Bologna vive in Comuni che fanno parte di forme associate. Dal primo gennaio 2012 nel bolognese ci saranno, dunque, un’associazione di Comuni, 7 Unioni di Comuni e 1 Comunità montana. In tutta l’Emilia Romagna, invece, sono 33 le Unioni (171 Comuni in cui risiede il 35% dei cittadini regionali), cui si aggiungono 10 Comunità montane (95 Comuni) e 9 Associazioni (39 Comuni). Escludendo i Comuni capoluogo e quelli più grandi, sono solo 33 i piccoli Comuni (sui 348 totali) che ancora non fanno parte di alcuna forma associata.