Sabrina e Cosima devono restare in carcere per aver ucciso Sara

C’era grande attesa per l’udienza che la Prima sezione penale della Cassazione ha dedicato, a partire da stamani alle ore 10:00, ha dedicato alla trattazione della vicenda del delitto di Avetrana. Gli avvocati difensori di Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono usciti dalla camera di consiglio attorno alle ore 15:00 di lunedì pomeriggio dopo 5 ore. L’udienza è stata contrassegnata da sospensioni alla ricerca di un ricorso dei legali della Serrano che era rimasto in cancelleria e non era stato allegato ai fascicoli del Pg e della relatrice Margherita Cassano. C’è stata anche una breve sospensione della discussione per consentire al pg la lettura di una piccola ulteriore documentazione processuale. In particolare la difesa di Sabrina e della madre Cosima ha fatto ricorso contro l’ordinanza con la quale il tribunale della libertà di Taranto lo scorso 20 giugno aveva confermato la custodia in carcere emessa dal gip a maggio. Con il secondo ricorso, la difesa contesta una successiva ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale del Riesame lo scorso 12 luglio. Sabrina Misseri e sua madre, Cosima Serrano, non hanno voluto usufruire questa mattina della cosiddetta ‘ora d’arià (dalle ore 09:00 alle ore 11:00) di cui possono beneficiare i detenuti del carcere di Taranto. ‘Colpa’, a quanto sembra, della presenza massiccia di giornalisti, fotografi e cameramen convocati per la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza a 12 detenute che hanno partecipato ad un corso per parrucchiera tenuto in carcere. Sabrina era tra le 12, ma ha rinunciato a prendere parte alla cerimonia. Non è la prima volta, comunque, che madre e figlia rinunciano all’ora d’aria nel carcere di Taranto, soprattutto da quando dividono la stessa cella. Sabrina, che è detenuta dal 15 ottobre 2010, è stata in pratica la prima a varcare la soglia della sezione femminile del carcere, sezione che all’epoca del fermo della ragazza era chiusa e manteneva solo due celle a disposizione della magistratura. Oggi le detenute sono una trentina, una parte delle quali trasferite da Pozzuoli (NA) qualche mese fa. La Procura della Cassazione ha chiesto la conferma delle ordinanze di custodia in carcere per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano sia in relazione all’accusa di aver ucciso la quindicenne di Avetrana Sara Scazzi, nell’agosto del 2010, sia in relazione all’accusa di sequestro di persona. Lo si è appreso da fonti della difesa. In particolare, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Vito Monetti, ha chiesto il “rigetto” di tutti i ricorsi presentati dai difensori di Sabrina Misseri e Cosima Serrano. In pratica il pg ha chiesto ai supremi giudici della Prima Sezione Penale di confermare l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Taranto del 20 giugno 2011 e quella, emessa sempre dallo stesso Tribunale, del 7 luglio 2011 che aveva esteso la custodia cautelare alle due donne anche in riferimento all’imputazione di sequestro di persona. Sabrina e Cosima sono tuttora detenute nella stessa cella.