Incubo 2 novembre a Gioia Tauro ma è un’Italia intera che frana

Sono iniziati i lavori al torrente Budello, reo il 2 novembre 2010 della devastazione che ha colpito due interi quartieri di Gioia Tauro, centro marittimo calabrese. Ma come spesso accade le lungaggini burocratiche si sommano agli “incidenti” di percorso tant’è che, complice anche il maltempo di queste ore, gli argini sono venuti giù. E di conseguenza si stanno vivendo disagi e si avranno inevitabili ritardi nei lavori di messa in sicurezza della fiumara. Percorrendo le vie ancora segnate dall’alluvione dello scorso anno, ci si rende conto di come poco o nulla sia cambiato rispetto al terribile giorno di novembre e come si scorga nei volti delle popolazioni alluvionate il sentimento di paura misto a rabbia. Paura per un improvviso acquazzone che potrebbe tornare ad allagare le abitazioni e danneggiare ancora una volta le attività commerciali. Rabbia perché il tempo scorre e gli interventi sono lenti, farraginosi. La Calabria frana così come un’Italia intera, vittima del dissesto idrogeologico e di una politica inadeguata alla programmazione, impreparata ad affrontare le situazioni emergenziali figuriamoci a prevenirle.