Triangolo Fini Casini Berlusconi, il voto che nessuno vuole

Una domenica all’insegna del dibattito elezioni si elezioni no, del botta e risposta, della contrapposizione fra ex alleati, fra Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini da un lato e Silvio Berlusconi dall’altro. I primi a ripetere che è l’ora del voto, il secondo a ribadire che “andrò avanti finchè in parlamento avrò maggioranza”. In mezzo ai due fronti il Paese che langue e che rischia il “fallimento”. E la politica scende sempre di più nei “bassifondi”. Anche lo stesso Fini scade nel chiacchericcio e dice: “Quando ci si circonda di personaggi come quelli – riferito a Lavitola e Tarantini – è evidente che c’è qualcosa di poco trasparente. Anche per quanto riguarda certi documenti patacca…”.  Casini non è da meno. Ma la realtà che gli Italiani conoscono fin troppo bene è che nessuno vuole elezioni anticipate sia perché i privilegi a rischio sono tanti ed anche perché, in questo momento in Italia non esiste una alternativa reale complice un centrosinistra che non riesce ad essere vero protagonista di se stesso ed un centrodestra che non c’è se non dietro il Cavaliere. A contorno tante forze antagoniste che difficilmente possono sposarsi con una cultura di governo soprattutto in un momento così difficile per l’Italia.