Rizziconi, il dramma degli ex lavoratori della San Francesco senza soldi

Il segretario generale Funzione Pubblica Cgil Giuseppe Gentile, in una nota stampa, denuncia come “non c’è più alcun ritegno. La Fondazione S. Francesco di Rizziconi, continua a sottovalutare la grave condizione di vita dei lavoratori licenziati, senza stipendio e senza TFR. Sembrerebbe proprio una vergognosa stupida strategia, utile soltanto a perdere tempo e pagare molto di più del dovuto attraverso infinite cause e pignoramenti. Un comportamento inaudito che mette a dura prova la pazienza di padri e madri di famiglia disperati, senza soldi, senza lavoro e indebitati fino al collo. Forse il Legale rappresentante non si rende conto del danno enorme che sta facendo a se stessa e al futuro della fondazione, prima ancora dei guai seri e irreparabili cagionati ai lavoratori. Basta pensare che addirittura uno dei lavoratori licenziati per la seconda volta, era stato licenziato in precedenza e poi riassunto a seguito di ordinanza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Palmi, non può percepire nemmeno l’indennità di disoccupazione, poiché nonostante la decisione del Giudice la fondazione non gli ha versato i contributi per il periodo lavorativo svolto in nero. Il gravissimo atteggiamento omissivo, anche in questo caso, vede un disperato padre di famiglia senza contributi versati, senza stipendi pagati, senza indennità di disoccupazione, subissato di debiti, impaziente dei tempi della giustizia, pronto a qualsiasi gesto pur di recuperare i propri soldi e far valer i propri diritti. Confidiamo, ancora una volta, nella calma e nel buonsenso di questa persona ma, se non interverranno fatti concreti a breve scadenza, i tempi d’attesa potrebbero giocare brutti scherzi. Questo è soltanto uno degli esempi, purtroppo, ciascuno dei venti licenziati ha una storia a se, piena di grande sofferenza a fronte di altrettanta responsabilità lavorativa, al servizio della Fondazione, ratificata con una terribile e incomprensibile conclusione di licenziamento collettivo. Tuttavia, nonostante le decine e decine di denunce, nessun Organismo Istituzionale ha dato risposte e queste persone per bene che, nonostante tutto, perseguono costantemente le vie della giustizia, rivolgendosi alle Autorità per chiedere continuamente giustizia. Forse si aspettano quei gesti eclatanti più volte enunciati? Oppure sta maturando un disegno politico che passa attraverso il taglio delle teste di questi lavoratori e di quelli rimasti in servizio? La F.P. CGIL assieme a queste persone oneste, ingiustamente licenziate, non lascerà nulla di intentato e continuerà il percorso di legalità e trasparenza, intrapreso con questi uomini e donne libere, proseguendo con denunce pubbliche e alle Autorità Giudiziarie ma, anche attraverso azioni di giudizio per il recupero di tutti i crediti vantati dai lavoratori e, non ultimo il Commissariamento della Casa di Riposo e Protetta. Infine, si ribadisce il rammarico per il mancato intervento del Governo Regionale e dell’ASP di Reggio Calabria, quali enti pubblici direttamente interessati alla problematica economica e di assistenza, mentre continuiamo a pensare che la misura è stracolma e si rende impellente un intervento autorevole per scardinare tutte le incrostazioni che non permettono la sopravvivenza di una realtà sanitaria, segnata da troppi strascichi debitori e chiacchierate procedure gestionali incapaci di garantire il rientro dal debito e il regolare pagamento dei salari. Legalità e giustizia sono le rivendicazioni costanti dei lavoratori che, nonostante tutto, continuano a ribadirlo a gran voce ed a praticarlo con azioni mirate, non solo per se stessi ma, soprattutto, per le persone anziane ricoverate a Rizziconi private dell’affetto e del clima familiare che si era creato in tanti anni di onesto lavoro”.