Gioia Tauro, Francesca ed Enzo trascorsi due mesi dal luglio di sangue

In appena una settimana di distanza due giovani vite sono state spezzate a Gioia Tauro nel Reggino. Il 2 luglio Francesca Agresta, 24 anni, assassinata da Giovanni Ruggiero, 83 anni, reo confesso. L’8 luglio Vincenzo Priolo, 29 anni, ucciso in pieno giorno, mentre saliva sulla sua automobile, parcheggiata sotto casa. Contro il giovane alcuni colpi di pistola. Contro la ragazza le coltellate del padre naturale. Una scia di sangue difficilmente cancellabile. Il ricordo è vivo a due mesi di distanza. La commozione è tanta. Forte è la richiesta di verità: cosa ha spinto davvero Giovanni Ruggero ad assassinare la figlia avuta da una relazione extraconiugale? E’ stato davvero lui ad uccidere? Vera la relazione morbosa tra padre e figlia? E nel caso di Vincenzo, da tutti conosciuto come Enzo “cavallo pazzo”, una lite all’origine dell’agguato mortale? Si può uccidere per una semplice discussione? Dubbi che tormentano i familiari, gli amici, una intera città. Dubbi e sete di giustizia, di verità, che certo non farà tornare in vita Francesca ed Enzo, ma potrà restituire un po’ di luce a Gioia Tauro e alla piana reggina in una Calabria che piange troppi morti ammazzati.