Monterosso, allarme cinghiali protesta nei confronti dell’amministrazione provinciale

Nei comuni di Monterosso, Capistrano, Polia e San Nicola da Crissa l’indignazione e la rabbia degli abitanti aumenta di giorno in giorno. “La presenza nelle campagne di migliaia di cinghiali sta creando danni ingenti alle colture a tal punto che se si continua cosi si prevede a brevissima scadenza un vero e proprio abbandono con serie conseguenze per l’economia di questa zona dove tuttora l’agricoltura rappresenta un fattore di reddito e di sopravvivenza per queste popolazioni. A nulla sono valse le proteste e la raccolta di oltre 500 firme di cittadini puntualmente inviate alla Giunta Provinciale – denuncia in una nota l’esponente centrista Ivan Martino – Si parla tanto in questo periodo dell’abolizione delle province nel nostro paese, ma forse ci dicono i cittadini quella di Vibo Valentia e già morta e sepolta da tempo”. Martino (Udc), da sempre attento alle problematiche ambientali e faunistiche del territorio, invita ad “una risposta seria e concreta da parte della Provincia. Fin ora sono stati fatti solo annunci che non si sono tramutati in fatti concreti. Le popolazioni di questi territori hanno oramai una visione chiara dell’impegno dell’attuale Amministrazione Provinciale in materia di politiche ambientali. E ora che la Giunta Provinciale riesca a trovare una soluzione idonea a risolvere una problematica che compromette seriamente l’agricoltura di questi territori”. Non solo devastazioni vere e proprie nelle campagne dove ormai i vigneti, gli ortaggi di stagione sono solo un ricordo. A proposito del comune di Monterosso i tanti terreni coltivati stanno diventando un vero e proprio deserto. A causa degli animali che imperversano nelle strade principali e nei centri abitati si sono verificati degli incidenti gravi. Quando, dietro ad una curva ti vedi all’improvviso una nidiata di cinghiali. Se ti va bene rischi di rovinare la carrozzeria dell’autovettura. Un comitato di cittadini sta lavorando per preparare una grande manifestazione di protesta davanti al Palazzo ex Enel di Vibo Valentia con l’obbiettivo di svegliare dal sonno dogmatico gli inquilini in altre cose affaccendate”. Per dare più forza alla protesta il comitato ha già diffuso un primo comunicato che riportiamo integralmente: “Nel territorio in oggetto oramai da diversi anni sono stati introdotti degli esemplari di cinghiali non autoctoni  di probabile provenienza del Nord Europa. A differenza della razza nostrana questi sono risultati essere molto più prolifici permettendo a questi animali di raggiungere una sovrappopolazione tale per cui le nostre campagne ne risultano letteralmente infestate togliendo spazio vitale ad altre specie locali costrette quindi all’estinzione obbligata. Non c’e’ tipo di coltivazione che si salva dalle loro scorrerie mentre molto spesso si soffermano davanti alle abitazioni private. La ben nota estrema aggressività nel periodo estivo in cui le passeggiate estive sono sempre più frequenti. La loro attività di scavo alla ricerca del cibo provoca danni alle radici di alberi centenari che cadono poi al primo temporale sono inoltre causa di smottamenti nel terreno e di frane. La situazione attuale crea molta preoccupazione per le nostre proprietà e per la nostra incolumità e l’eccessiva protezione di cui questi animali godono al momento e non ci permette di vivere serenamente questa indesiderata coabitazione. La stessa attività venatoria sebbene effettuata con grande intensità non è in grado di limitare l’eccessivo accrescimento della popolazione di tali animali che non trovando cibo a sufficienza nelle boscaglie non esitano ad avvicinarsi agli insediamenti umani. Urge intervenire per salvaguardare il territorio,l’agricoltura,la sicurezza dei cittadini ed anche la stessa razza di cinghiali autoctona che fino ad oggi non aveva mai creato problemi come quelli sopra elencati con conseguenze molto gravi sull’ambiente e sul territorio”