Ciriè, Silvio Garino muore di povertà in auto nell’indifferenza generale

Silvio Garino, 65 anni, è morto nel sonno durante la notte, forse per un infarto, secondo il medico legale Paolo Guizzardi. Disteso sul sedile posteriore di quell’auto che per lui e la sorella Anna Maria, di due anni più giovane, era diventata la casa. Perché a fine maggio i due erano stati sfrattati per morosità da quel piccolo appartamento di Cirié, non pagavano più l’affitto e le bollette, la luce era stata tagliata. Non avevano un quattrino e “si erano ridotti a vivere come barboni” dice ora chi li conosce. A Cirié, cittadina a Nord di Torino, poco più di quindicimila abitanti, Silvio e Anna Maria erano conosciuti: “Per anni hanno gestito un bar-tavola calda. Ci sapevano fare, erano affiatati: lui serviva, lei cucinava” ma poi le cose sono andate male. “Siamo stati costretti a chiudere. Non riuscivamo più a pagare i fornitori, avevamo dei debiti, abbiamo anche avuto dei problemi nel lasciare l’attività” ed è stato il tracollo. “All’inizio – spiega Anna Maria – e in attesa di una sistemazione, abbiamo alloggiato per due settimane in una pensione. Poi, finiti i nostri pochi risparmi, siamo andati via e ci è rimasta solo l’auto”. Scosso Francesco Brizio, sindaco di Ciriè: “Mi chiedo perché – dice – non si siano rivolti ai servizi sociali del Comune, li avremmo certamente aiutati”. Forse per vergogna, per un sussulto di dignità: “C’è da comprenderli – riferisce un vecchio cliente del bar trattoria -. Silvio, in particolare, era una persona orgogliosa e nascondeva a tutti la sua condizione di indigenza. Non a caso a dormire andavano a Lanzo, qualche chilometro fuori da Ciriè, perché temevano che qualcuno potesse accorgersi del loro dramma”. A Lanzo, sempre nello stesso parcheggio di via Loreto “perché – ha spiegato Anna Maria ai carabinieri -, a Loreto c’é la casa della Madonna e io in questi mesi ho sempre pregato perché anche noi potessimo trovare una sistemazione”. Una casa, una pensione, tornare alla normalità, invece “di girare, dopo l’orario di chiusura, per tutti i mercati della valle alla ricerca degli scarti che vengono abbandonati e che per noi erano il pasto”, ha detto Anna Maria tra le lacrime.