Roma Capitale, uno sciopero offensivo

I calciatori milionari scioperano: c’è da vergognarsi sulla pretestuosità dei calciatori sopratutto in un momento così drammatico in cui le misure anti-crisi vanno attuate a cominciare da loro. Lo sostengono giornalisti e cittadini italiani che si indignano su questo ridicolo sciopero. Si sà, i calciatori sono sempre stati dei privilegiati, ciò, è fuor di dubbio. Guadagnano milioni di euro all’anno. Gli stipendi vanno dai sei milioni di euro (dodici miliardi di vecchie lire per intenderci) ma anche chi guadagna trecentomila euro non può di certo lamentarsi. Senza contare automobili di lusso, incassi negli stadi, fama, vacanze da vip, spot pubblicitari, donne mozza-fiato, veline, paradisi fiscali, mafia su calcio-scommesse ed attualmente vicende giudiziarie scandalo. A questo, si deve aggiungere che i sindacati artefici dello sciopero non dichiarano i loro redditi, perchè, ancora oggi, non si sà quanto prendono realmente all’anno. E pensare che ci sono studenti, laureati e cittadini italiani senza un lavoro né un futuro che non hanno un euro in tasca e con il conto in rosso. Famiglie che non hanno ancora l’allacio per l’acqua né il telefono in casa. Non sanno cosa sia internet nè come pagare affitti, tasse e bollette. Pensionati che devono vivere con quattrocento euro al mese e a volte non gli viene concesso nemmeno un prestito. Ricercatori italiani sottopagati ovvero non valorizzati altri lavorano gratis. Stà di certo, affermano giornalisti e cittadini, che il calcio è un gioco, spesso ripagato con violenze negli stadi e lo sciopero di questi signori non viene capito né apprezzato perchè offende noi italiani.