Grotte di Castro, Angelo Benfanti carabiniere dedito alla produzione di marijuana

Un disonore per l’Arma dei Carabinieri, il maresciallo coltivatore di marijuana che teneva in un locale attiguo alla sua abitazione, all’interno della caserma dei carabinieri di Grotte di Castro, in provincia di Viterbo. Arrestato il maresciallo Angelo Benfanti, 46 anni, da circa 10 anni comandante della stazione del piccolo paese, fermato dai suoi colleghi. Insieme con lui è stato arrestato suo fratello di 36 anni, residente ad Acquapendente. Il comando provinciale dei carabinieri di Viterbo ha reso noto che il sottufficiale “è stato immediatamente sospeso dal servizio”. Durante una perquisizione domiciliare nell’alloggio di servizio del militare, i carabinieri hanno trovato e sequestrato 17 piante di marijuana. Il nome del militare era emerso nel corso di un’indagine sullo spaccio di stupefacenti nel comprensorio di Acquapendente. Sono così scattati una serie di appostamenti e di pedinamenti nei confronti del fratello del maresciallo, dai quali è emerso che si recava frequentemente nella caserma di Grotte di Castro. Da qui la perquisizione, il ritrovamento della piantagione e il fermo dei due fratelli. “Da quando Angelo Benfanti è stato nominato comandante della stazione, circa 10 anni fa, è come se il paese fosse rimasto senza carabinieri”. È il commento di Pietro Camilli, imprenditore, presidente del Grosseto Calcio, squadra che disputa il campionato di Serie B, nonché sindaco di Grotte di Castro. “Non ho mai avuto un buon rapporto con lui – aggiunge Camilli – tanto che in due occasioni avevo inviato esposti al comando provinciale dell’Arma, nei quali esprimevo le mie preoccupazioni sul mantenimento dell’ordine pubblico in paese”. Camilli precisa di non aver mai sospettato che il militare coltivasse e spacciasse droga.