Reggio Calabria, ancora chiusi i distributori di carburante all’interno del Porto

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato da Giuseppe Saraceno, amministratore della “Sar Petroli” e titolare degli impianti di distribuzione di carburante nel Porto di Reggio quale concessionario delle società Eni e Tamoil. Gli impianti erano stati chiusi nei mesi scorsi perchè a conclusione dell’istruttoria la Prefettura aveva comunicato che alla ditta non poteva essere rilasciata la certificazione antimafia. E la conseguenza del mancato rilascio della certificazione antimafia alla ditta che gestiva i due impianti, uno vicino alla darsena del diporto e l’altro sulla banchina di ponente, era stata la loro chiusura. Gli uomini del direttore marittimo Vincenzo De Luca avevano proceduto alla sospensione dell’autorizzazione temporanea, della durata di tre mesi e rinnovabile. A quel punto la “Sar Petroli” aveva fatto ricorso al Tar che, pronunciandosi, aveva respinto la richiesta di sospensiva. Con i due impianti chiusi, la Direzione marittima aveva chiesto alle società concessionarie Tamoil ed Eni di conoscere le loro determinazioni, ovvero di sapere come si sarebbero regolati per superare i problemi che si erano venuti a creare, indicando, eventualmente, un nuovo gestore.