Pizzo, Fli scrive ai commissari prefettizi

Il Circolo FLI “Franca Viola” di Pizzo nel Vibonese ha deciso di scrivere al Commissario Bruno Strati ed i vice commissari prefettizi che reggono l’Ente per analizzare la fase politica del comune costiero la cui amministrazione è terminata anzitempo per beghe interne all’Udc. “Avevamo auspicato un periodo di silenzio dopo la caduta della giunta affinché tutti potessero riflettere su ciò che è accaduto, fare autocritica tutti, se necessario, per poter poi uscire da quell’esperienza almeno con la forza della convinzione, della ragione e dei torti, insomma fare di un lungo periodo della vita della nostra città un ricordo ormai passato. E’ facile dare colpe ricorrendo a complotti, malaffare egoismi personali e continuare su questa strada vuol dire trasformare le prossime elezioni in uno scontro tra i soliti noti locali. La storia ci ha insegnato che dal famoso scontro tra Guelfi e Ghibellini alla fine favorì il costituirsi delle Signorie, così come questo muro contro muro certamente non potrà giovare nell’esame attento di persone e programmi futuri”. Francesco Scuticchio rivolgendosi al Commissario auspica che “colga le esigenze primarie della nostra città, continui ad ascoltare tutti, emendando notizie, consigli e suggerimenti da inveterate e fuorvianti coloriture politiche o strettamente personalistiche e possa svolgere le sue funzioni in un clima di serenità che riporti tutti a quella dialettica propositiva alla base di ogni democrazia partecipata. Abbiamo apprezzato e stiamo apprezzando gli sforzi che sta dedicando alla gestione, seppur temporanea, della nostra comunità, denotando una professionalità che si può raramente confrontare con gestioni politiche del nostro passato e per questo la ringraziamo, esortandola ed incoraggiandola a continuare con questo metro anche nei tempi futuri.
 Notiamo che diversi malanni, anche annosi, di questa città sono sotto la sua attenzione, alcuni uffici stanno riprendendo la loro funzione, magari perché disorientati e disincentivati da vecchie gestioni politiche, ma quello che interessa è che finalmente qualcosa ha ripreso a funzionare e ciò solo grazie a Lei ed alla sua sensibilità verso le problematiche di noi cittadini. In questo contesto chi scrive sta cercando di risvegliare coscienze e ricercare collaborazioni nella parte sana e pulita della società pizzitana, e quindi per questo sofferente. 

Quello che si dovrebbe fare in queste circostanze è offrire piena collaborazione a chi sta operando in una giusta direzione, perché in ogni società sana chi governa lo deve fare necessariamente insieme ai cittadini, pertanto il senso di questa lettera aperta è anche quello di mettere a disposizione la nostra collaborazione, inoltrando agli uffici preposti le segnalazioni, le inadempienze, i disservizi, le denunce dei cittadini.

In pratica noi ci proponiamo di fungere da raccoglitore di voci inascoltate per portarle all’attenzione del Comune, interfacciandoci con Lei.
 Per fare ciò sarebbe anche necessario annullare l’obsolescenza del sito internet comunale che sarebbe da aggiornare urgentemente.

 Con questo semplice sistema, la distanza, tra Comune e cittadino verrebbe quasi ad annullarsi, stabilendo un contatto continuo ed efficace per le esigenze di tutti, sfruttando mezzi e tecnologie che per fortuna abbiamo, pagandole anche, ma che non utilizziamo.

La nostra parte potremmo farla prestando la nostra collaborazione a titolo ovviamente gratuito, con la prerogativa che sia dato seguito al tutto rendendo funzionali le caselle di posta elettronica e dando la possibilità ad ognuno di comunicare rapidamente e facilmente con tutti gli uffici comunali.

Abbiamo la certezza che Lei vorrà recepire questo appello portandolo avanti come sta facendo per altre cose ugualmente importanti, che faranno pian piano riacquistare Pizzo la fisionomia di una città normale. Ho avuto modo di constatare che la gente conosce poco il suo operato ma spero Lei continui sulla strada intrapresa. Cosa si può fare, nell’attesa di nuove elezioni?
”Non ci sono i soldi!!”, dicono spesso gli amministratori,
vediamo se c’è qualcosa “a costo zero”. “La libertà è partecipazione!” dice una canzone di Giorgio Gaber. La democrazia è partecipazione. Molta gente non si interessa, ha smesso di interessarsi, non partecipa, perché non ha informazioni, perché vede che le decisioni sono prese da altri, che stanno altrove. Il nostro Comune, ribadisco, ha un sito Internet  obsoleto ci sono corrispondenti locali dei vari giornali del vibonese. Ci sono bacheche per manifesti ovunque. Molte persone chiedono informazioni sulla situazione delle casse comunali. Sarebbe bello (e senza costi aggiuntivi) rendere pubbliche tutte queste notizie, e chiedere interventi anche in una pubblica riunione sul come e cosa fare per migliorare la gestione. Lo dobbiamo a degne intelligenze finissime, ostacolate voci urlanti nel deserto. Lo dobbiamo alla nostra coscienza. Pubblicamente perché? È solo per esortare le sane e capaci forze di questa città ad emergere e mettersi in gioco, ad uscire da quello sterile e statico congelamento in cui sembra si siano rifugiate in inutile e agonizzante attesa”.