Avetrana, il 29 agosto udienza preliminare del processo Scazzi

Accolta la richiesta di incidente probatorio presentata alla Procura della Repubblica di Taranto dagli avvocati di Sabrina Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia, relativa al test del Dna sulla macchia di sangue trovata nella Opel Astra station wagon di Cosima Serrano, la madre della giovane di Avetrana. Era previsto nel laboratorio dei carabinieri del Ris di Roma l’accertamento tecnico non ripetibile ma i due legali avevano presentato riserva. La comparazione tra quella macchia di sangue e il dna riguarda Sabrina, Cosima, Michele Misseri, (rispettivamente padre e marito delle prime due) e poi il fratello di quest’ultimo Carmine Misseri e il nipote Cosimo Cosma. La macchia di sangue fu trovata, insieme a qualche capello o pelo, nell’auto di Cosima all’indomani del suo arresto, risalente al 26 maggio scorso. La richiesta ha imposto ai pm della Procura la sospensione della procedura. A questo punto gli atti tornano dal giudice dell’udienza preliminare Pompeo Carriere. In realtà i due legali hanno chiesto l’incidente probatorio per la comparazione del Dna anche relativamente ad altre tracce biologiche trovate su alcuni oggetti di interesse di cui non sono noti e definitivi i risultati ma che sono stati avviati nei mesi scorsi dai Ris (e per i quali i prelievi del Dna fu gia’ effettuato). Si tratta dei due compressori del garage, del manometro, del telefonino di Sara e della linguetta di metallo (tipo lattina bibita) a cui il telefonino era legato. Secondo alcune indiscrezioni, gia’ circolate in precedenza, sui compressori e sul manometro del garage non ci sarebbero comunque tracce della vittima che, se cio’ fosse confermato, non sarebbe mai scesa nel garage come ha sostenuto Michele Misseri nelle sue varie versioni. E intanto potranno stare nella stessa cella Cosima Serrano e Sabrina Misseri, madre e figlia, entrambe detenute nel carcere di Taranto nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Sara Scazzi. Sono venute meno alcune ragioni ostative e quindi l’amministrazione penitenziaria ha chiesto alle due donne se volevano essere sistemate nella stessa cella. E’ stata fissata al 29 agosto, praticamente a un anno di distanza dai fatti, l’udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere del processo per l’omicidio di Sara Scazzi. Il 29 luglio i pm della Procura del capoluogo jonico hanno chiesto il rinvio a giudizio di tredici persone, rispetto alle quindici alle quali era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Tra di loro ci sono anche quattro avvocati accusati di reati minori. Gli indagati principali sono Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, accusate di aver assassinato la piccola Sara. Entrambe sono detenute. Il processo e’ reso urgente anche perche’ il 14 ottobre scadono i termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri che venne fermata e poi arrestata esattamente un anno prima e cioe’ il 15 ottobre del 2010, una settimana dopo la confessione del padre che fece ritrovare il corpo della giovane scomparsa. Nell’ordinanza di dichiarazione dell’urgenza del processo, il gup Carriere scrive che ”allo stato, e fatta salva ogni diversa valutazione nel prosieguo del procedimento, pare inopportuno procedere a una separazione degli atti, avuto riguardo alla stretta interconnessione di talune posizioni e imputazioni, alla complessita’, delicatezza e mole del procedimento, nonche’ all’esigenza di evitare quanto piu’ possibile il formarsi di situazioni di incompatibilita’, sicche’ il procedimento va trattato unitariamente in udienza preliminare”. Per questi motivi l’udienza preliminare e’ stata fissata in periodo feriale e non ”nel periodo ordinario di attivita’ giudiziaria”, quando ”il tempo residuo sarebbe manifestamente insufficiente” cosi’ comportando il rischio di un decorso dei termini massimi di fase relativamente alla predetta imputata”. Il gup Carriere non esclude ”sin d’ora l’eventualita’ di fissare le udienze successive in tempi particolarmente ravvicinati, anche a cadenza quotidiana o comunque con la celebrazione di piu’ udienze nell’arco della settimana”.