Cinquefrondi, ufficio postale al collasso serve aprire anche il pomeriggio

“La situazione dell’ufficio postale di Cinquefrondi è oramai insostenibile, perché i cittadini non riescono più neanche ad adempiere ai loro doveri di pagamento a causa di disservizi che non fanno altro che peggiorare di giorno in giorno senza che nessuno si impegni a porre un giusto rimedio. Da troppo tempo attendiamo che la Direzione Generale delle Poste intervenga per riorganizzare l’ufficio postale di Cinquefrondi che non riesce assolutamente a smaltire con un solo sportello aperto per i pagamenti di pensioni e bollette le richieste degli utenti, i quali si trovano costretti a rimandare di più giorni le proprie operazioni rischiando anche di incorrere in ritardi che causano disagi di varia natura. Non è più accettabile che un Comune di circa settemila abitanti, oltre alla presenza di cittadini dei comuni viciniori, possa continuare a reggere tali persistenti inefficienze che sono a conoscenza dei vertici aziendali da diverso tempo senza che si voglia intervenire, a dimostrazione che la privatizzazione delle Poste non ha comportato alcun miglioramento del servizio. E’ auspicabile e quindi chiedo formalmente, invitando il sindaco a seguirmi in questa battaglia convocando un apposito consiglio comunale aperto, che da settembre sia garantita l’apertura pomeridiana dell’ufficio postale di Cinquefrondi per cercare di smaltire la mole di lavoro esistente e rendere dignitoso un servizio che dovrebbe essere pubblico e pienamente efficiente. I cittadini di Cinquefrondi e soprattutto gli anziani non possono attendere giornate intere dinanzi agli uffici prima di accedere al servizio, con il rischio addirittura di fare rientro a casa esausti e senza aver effettuato le operazioni di cui hanno il diritto di usufruire regolarmente. Basterebbe in effetti un’attenta analisi sia sulla situazione demografica della nostra cittadina che ha evidenziato un notevole incremento dei flussi e sia sulla posizione strategica dell’ufficio postale postale di Cinquefrondi rispetto ai comuni interni della Piana di Gioia Tauro, per determinare l’apertura pomeridiana della sede cinquefrondese”. Lo scrive in una nota al giornale Giuseppe Longo, consigliere provinciale reggino in quota Rifondazione Comunista.