Le sedi staccate dei ministeri inaugurate a Monza lo scorso weekend non si toccano

 Parola di Umberto Bossi, che ha voluto rispondere indirettamente anche al presidente della Repubblica. Proprio oggi sono usciti i contenuti della lettera che il capo dello Stato aveva inviato al premier Berlusconi esternandogli i propri dubbi in materia. Napolitano, in particolare, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità di un provvedimento “non avente connotati di particolare rilievo istituzionale”. Per il Colle, questa scelta «confliggerebbe con l’articolo 114 della Costituzione che dichiara Roma Capitale della Repubblica, nonché con quanto dispongono le leggi ordinarie attuative». C’è poi la questione dell’impiego di risorse pubbliche: “L’apertura di sedi di mera rappresentanza – ha sottolineato – costituisce scelta organizzativa da valutarsi in una logica costi-benefici che, in ogni caso, dovrebbe improntarsi, nell’attuale situazione economico-finanziaria, al più rigido contenimento delle spese e alla massima efficienza funzionale”. La decisione di aprire una sede di rappresentanza nella Villa Reale era stata duramente attaccata dall’opposizione, ma anche all’interno della maggioranza si erano registrate prese di posizione fortemente critiche nei confronti di una scelta non condivisa. I “pompieri” del PdL e di Popolo e Territorio hanno cercato di spegnere il fuoco delle polemiche sottolineando che non si tratta di veri e propri spostamenti di ministeri ma di sedi distaccate utilizzate dai ministri quando si trovano al Nord (i ministeri in questione sono due a guida leghista, Riforme e Semplificazione, di cui sono titolari Bossi e Calderoli, e quello dell’Economia, retto da Giulio Tremonti). Ma la mossa non è piaciuta a molti esponenti autorevoli del Pdl, a partire dal sindaco di Roma, Giorgio Alemanno. Bossi sembra però non preoccuparsi di proteste e malumori. E al capo dello Stato manda a dire a mezzo stampa: “Che non si preoccupi. I ministeri li abbiamo fatti e li lasciamo là” ha sottolineato il ministro delle Riforme aggiungendo che “il decentramento non è solo una possibilità ma un’opportunità per il Paese”. Il Senatur ha anche risposto con un “sì” a chi gli chiedeva se il premier oggi ha parlato della lettera del Capo dello Stato, durante il Consiglio dei ministri, “ma non c’è stato dibattito”, ha aggiunto.