La Puglia teme una nuova stagione fallimentare per i vini

Dopo le ultime fallimentari stagioni vitivinicole, i produttori di uva manifestano preoccupazione, quando ormai siamo alle porte del raccolto, che inizia a metà agosto. Le preoccupazioni sono legate ad una prevedibile flessione delle quantità, attorno al 20%, dovuta alle avverse condizioni atmosferiche in coincidenza con la fioritura ed ovviamente al prezzo di mercato che si preannuncia in linea con quello (basso) degli scorsi anni, stabilizzatosi attorno a 17-18 euro per quintale (con sporadiche punte di 20). Un corrispettivo che copre a malapena i costi di esercizio, in costante rialzo e che ormai ha indotto molti viticoltori a percorrere, dopo gli anni allegri degli impianti abusivi selvaggi, la strada dell’espianto incentivato dall’Ue, con indennizzi variabili tra i 13 ed i 15mila euro per ettaro, di cui starebbero usufruendo anche storici produttori intenzionati a riconvertirli in frutteti. Con questo scenario, c’è stato chi ha pensato di mettere le mani avanti. Nelle campagne, nei pressi di alcune cantine e nei luoghi di ritrovo degli agricoltori, sono infatti comparsi due volantini formato A4, stampati verosimilmente “in casa”, di origine ignota. In un esemplare c’è un elenco con nomi e cognomi di mediatori (categoria non certo al top della popolarità) non solo di Cerignola, ma anche di Barletta e S. Ferdinando; nell’altro un testo abbastanza sibilino che riportiamo integralmente: “Non tagliate (sottolineato) uva a un prezzo inferiore a 30 euro. Chi non esegue da domani dormirete tutti in campagna a fare i guardiani”. Come dire che chi “contravviene” all’indirizzo dovrà guardarsi da atti di sabotaggio dei vigneti. E pare che u n’azione dimostrativa, con un paio di filari “tagliati”, si sia già verificato in contrada Torre Quarto. Volantini ed avvisaglie di tensione che ovviamente non sono passati inosservati e che sono già stati oggetto di una informativa inviata alla magistratura dai carabinieri. Il clima che si preannuncia, dunque, non è dei più tranquilli. Tutto già visto? Certo, ma tornano alla mente le clamorose proteste dei viticultori ed i tafferugli scoppiati negli anni scorsi (a Canosa ci scappò anche un morto, un manifestante investito da un furgone) che provocarono allarme sociale, anche per via dei blocchi degli agricoltori alle principali vie di comunicazione. E sul piede di guerra ci sono anche gli autotrasportatori, intenzionati ad aggiornare le tariffe, dopo gli aumenti dei costi di gestione.