Due gemelline siamesi unite attraverso il torace, con un solo cuore e un solo fegato
Sono nate alcune settimane fa al Sant’Orsola-Malpighi. Un caso delicatissimo, estremamente complesso anche per le implicazioni etiche, unico probabilmente nella storia del policlinico e della sanità bolognese, ma non in Italia e nel mondo. Al momento la condizione delle due neonate è, per quanto possibile, buona. Sono attentamente monitorate e seguite dai medici e dagli infermieri del policlinico, e amorevolmente coccolate dai genitori, una coppia che risiede nella nostra regione. A coordinare tutte le azioni è Mario Lima, che guida la chirurgia pediatrica e dirige il dipartimento Salute della donna, del bambino e dell’adolescente dell’azienda ospedaliero-universitaria. Il problema dei sanitari (e non solo) è: che fare? Sono arrivati a Bologna proprio per essere seguiti dai migliori specialisti del settore i genitori delle due bambine. È stato chiaro fin dall’inizio quanto fosse delicata e complicata questa nascita. Le due piccole sono infatti nate attaccate dalla parte del torace, con un unico cuore e un solo fegato. Un caso rarissimo, che però in Italia si era già verificato almeno una volta. Era l’ottobre del 2001 quando all’ospedale Civico di Palermo nacquero due bimbe siamesi, Sara e Maria Eleonora, con caratteristiche analoghe alle sorelline nate a Bologna. Per loro si parlò di un complesso intervento chirurgico per la separazione e di un doppio trapianto cardiaco. Purtroppo non ce la fecero a superare il terzo mese di vita. Al Sant’Orsola le due neonate vengono sottoposte in queste ore ai numerosi accertamenti post-natali che serviranno a precisare la loro complessa situazione anatomica. Aiutando i medici a capire cosa sia possibile fare per garantirne la sopravvivenza. La direzione ospedaliera non commenta, nel pieno rispetto della riservatezza richiesta dai genitori. Il personale del reparto che ospita le due bambine ovviamente tutela al massimo la privacy della famiglia che segue con comprensibile apprensione l’evolversi della situazione. È indubbio che all’orizzonte si profili un caso limite di ordine etico prima ancora che medico. Tanto è vero che oggi dovrebbe discuterne anche il comitato etico del policlinico, interpellato sulla vicenda dagli stessi medici.