Toscana ed Emilia Romagna dicono no ai ticket sanitari del Governo

Il salasso parte da oggi: 10 euro sulle prestazioni specialistiche, per effetto dell’entrata in vigore delle norme stabilite dalla manovra economica che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Il ticket si va ad aggiungere a quello, già previsto, di 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto soccorso, i cosiddetti “codici bianchi”. Anche se il ticket non si applica alle categorie esenti, molti storcono il naso e, visto che le Regioni possono anche decidere di non applicare il ticket sulla specialistica “purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e del controllo dell’appropriatezza”, come spiega il ministero della Salute, c’è già chi ha deciso di non applicarlo. Nel dettaglio, si tratta della Regione Toscana e dell’Emilia Romagna, che hanno annunciato il proprio no. La giunta regionale della Toscana approverà domani una delibera che blocca l’applicazione in Toscana del superticket, ha spiegato il presidente Enrico Rossi, secondo il quale, “pur di tagliare i 486 milioni necessari alle Regioni, il governo scarica su di noi questo onere, “concedendoci” la possibilità di recuperare le risorse attraverso il superticket sulle prestazioni. Per la Toscana vengono così a mancare all’appello 35-40 milioni di euro. Secondo i nostri calcoli anche se imponessimo il superticket non riusciremmo a recuperare nemmeno 10 milioni, anche considerato che il 70% dei cittadini toscani godono dell’esenzione. Per tutto questo e per l’evidente ingiustizia di questa misura non l’applicheremo”. Negativa anche la risposta dell’Emilia Romagna che ha fatto partire una circolare esplicativa indirizzata ai direttori generali delle aziende sanitarie locali firmata dal presidente Vasco Errani e dall’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti. “Nella lettera – ha spiegato lo stesso Lusenti – viene data indicazione di sospendere l’operatività dei ticket da lunedì, così come sarebbe previsto dalla manovra stessa, per avere il tempo, nelle prossime due settimane, di fare tutte le valutazioni del caso e verificare se ci sono le condizioni per fare scelte più appropriate eque ed efficaci”. Lusenti ribadisce che “per la Regione la scelta di introdurre i ticket è sbagliata ed ingiusta. La manovra sottrarrà all’Emilia-Romagna per il 2011 circa 30 milioni dei 482 del Fondo sanitario nazionale, che diventeranno 60 per ogni anno dal 2012. Questa scelta del Governo non è accettabile ed è un danno per il Servizio sanitario regionale”.