Milano, il poliziotto Emiliano D’Auguanno condannato per l’omicidio di Giuseppe Turrisi

Giustizia è fatta. E’ stato condannato a dieci anni di reclusione per omicidio preterintenzionale Emiliano D’Aguanno, un agente della Polfer accusato di aver picchiato fino a ucciderlo un senzatetto, Giuseppe Turrisi, nel settembre del 2008 negli uffici di polizia della stazione Centrale di Milano. Domenico Romitaggio, un altro poliziotto, che era sempre accusato di omicidio preterintenzionale, è stato invece condannato a tre anni per falso. La sentenza è stata emessa dalla prima Corte d’assise di Milano. “Sono contento che sia stata fatta giustizia – ha commentato Omar, il figlio della vittima – mi sono tolto un peso. C’era il rischio che non succedesse nulla”.  Il pm Isidoro Palma, che ha coordinato l’inchiesta, aveva chiesto una condanna a 12 anni di carcere per entrambi. Dopo la lettura della sentenza, D’Aguanno è stato colto da un lieve malore. Per l’altro agente la Corte ha derubricato l’accusa di omicidio in lesioni, ma quest’ultima contestazione viene cancellata dalla scriminante della legittima difesa. Romitaggio, dunque, è stato condannato a tre anni solo per falso, relativo a una relazione di servizio sull’accaduto, con la concessione della attenuanti generiche. E’ caduta invece per tutti e due gli imputati l’accusa di calunnia. Stando alle indagini il senzatetto, che passava le sue giornate in stazione Centrale da circa tre anni, sarebbe stato pestato a sangue il 6 settembre 2008 da D’Aguanno negli uffici della Polfer, dove era stato portato. Secondo il pm, anche l’altro poliziotto avrebbe avuto un ruolo nel pestaggio. I due agenti erano stati arrestati nell’aprile del 2009 per omicidio volontario. Secondo l’accusa i due agenti avrebbero avuto motivi di astio nei confronti del clochard di 58 anni e per questo lo avrebbero picchiato, tenendolo dentro gli uffici per 35 minuti. Inoltre i due agenti nella relazione di servizio su quella sera avevano parlato solo di un clochard che si era sentito male e poi era morto. Le difese hanno sempre sostenuto che Turrisi aveva aggredito i due agenti, dopo aver partecipato a una rissa con altre persone.