Ricerca Ispo, il mercato potenziale del Psi

La ISPO (Istituto di Studi per la Pubblica Opinione) diretta dal Prof. Renato Mannheimer, nel maggio del 2011, ha condotto un sondaggio d’opinione a livello nazionale, dal titolo “Il mercato potenziale del PSI”, prendendo in esame un campione rappresentativo della popolazione adulta residente in Italia. La ricerca è rivolta a far affiorare dati sui possibili elettori dello storico partito, che negli ultimi tempi – e più precisamente dall’anno in cui la guida è passata all’on. Riccardo Nencini – ha vissuto una forte “rinascita” in termini di credibilità, reputazione, organizzazione. Seppur fortemente ridimensionato – all’indomani del crollo dovuto alla vicenda Tangentopoli- il partito può posizionarsi (secondo quanto rivela la ricerca) in un ottica di tipo propositivo, soprattutto in un periodo politico di grande confusione per il Paese, che rileva un numero sempre più elevato di elettori che – non sapendo chi votare o essendo propensi a non recarsi alle urne – potrebbero sentire la necessità di credere ed essere rappresentati da un partito come il PSI, che, essendo tra i più antichi che l’Italia abbia conosciuto, si riproponga in ottica sempre più “nuova”. I risultati della ricerca sono chiari e non lasciano margini di fraintendimento. Rispetto alle caratteristiche del PSI, si riscontrano alte percentuali di intervistati che si reputano perplessi riguardo l’attuale influenza del partito sulla politica nazionale, mentre sanno che in passato il PSI è stato utile per l’Italia. Ma c’è una parte di intervistati, riconducibili all’area di centrosinistra, che associano al PSI le caratteristiche di affidabilità e di internazionalità. Sono i giovanissimi a non saper indicare il posizionamento politico del PSI, ma quelli consapevoli della sua appartenenza al centrosinistra sono gli elettori proprio di questo schieramento. Per quanto riguarda la leadership del partito, c’è una buona parte dell’elettorato che dichiara di sapere chi è il Segretario, ma di non associarlo al Partito Socialista (l’on. Nencini è piuttosto riconducibile alla sua relazione con il mondo del ciclismo, alle numerose pubblicazioni come scrittore e autore di saggi storici, all’attuale incarico che lo vede impegnato nella regione Toscana e al suo legame con la scrittrice Oriana Fallaci). La conoscenza di Riccardo Nencini è più forte tra gli elettori del centrosinistra che hanno un titolo di studio alto. Il dato rilevante, su cui si concentra il focus della ricerca, riguarda l’individuazione dell’elettorato potenziale del PSI, quelli cioè che intravedono la reale utilità del partito anche oggi e che si posiziona attorno ai giovani tra i 25 e i 35 anni, perlopiù eruditi (diplomati per il 19% e laureati per il 21%). L’area di “attenzione” verso il PSI oscilla intorno all’11%. Una maggiore comunicazione del partito, rispetto a posizionamento, “rilancio” della figura del leader e campagne pubblicitarie, forse potrebbe attrarre l’interesse di elettori soprattutto indecisi o delusi dall’offerta politica attuale. L’uso di internet ha ridisegnato profondamente le modalità di interazione tra gli individui, determinando una radicale trasformazione del modo che le persone hanno di restare in contatto tra loro, condividere e produrre informazioni: la diffusione di internet genera, in questo senso, nuove dinamiche di creazione del consenso politico. Il PSI intende posizionarsi in un’ottica “innovatrice”, sfruttando le potenzialità della rete e del “social networking”.