Soliera, Giovanni Guidi Quintet in Piazza della Repubblica

Se lo stato di salute di un movimento artistico si misura anche dalla capacità delle nuove generazioni di mettersi in gioco delineando nuove strade, si può star certi che il jazz italianoviva un momento di grazia unico. Giovanni Guidi e Gianluca Petrellasono due degli esempi più convincenti di questo periodo storico. Quando poi insieme ai nostri eroi si aggiungono tre dei più interessanti interpreti della nuova scena jazzistica d’oltre atlantico i risultati sono veramente sorprendenti. Oggi Giovanni Guidinon è più una rivelazione: in pochi anni e a passi da gigante ha trovato una propria strada fatta di una progettualità unica e di una lucida consapevolezza nelle scelte artistiche che lo sta portando ad affermarsi, oltre che come pianista, come organizzatore di suoni di prima scelta. E non è certo un caso che un musicista illuminato qual èEnrico Raval’abbia voluto al suo fianco e a lui difficilmente rinunci. Il quintetto è un progetto unico che prende il nome  dall’album “We Don’t Live Here Anymore”, registrato perla Cam Jazznel maggio scorso a New York. Gli artisti che lo compongono  si muovono con estrema libertà privilegiando l’aspetto ritmico come le produzioni odierne di aerea newyorkese, senza però dimenticare la melodia, il lirismo e la cantabilità che sono i tratti salienti della personalità di Giovanni Guidi. Giovanni Guidi nella sua musica, oltre al rigore estetico del jazz, fanno capolino molte altre suggestioni musicali. La sua voglia di esplorare, dopo le uscite con Cam Jazz in quartetto (Indian Summer e The House Behind This One), lo porta a costituire un organico più ampio,la Unknown Rebel Band, con la quale produce un disco e si esibisce frequentemente. Il successo di critica e di pubblico dei suoi album lo sta consacrando come uno dei migliori pianisti della scena italiana e la sua eco sta velocemente travalicando i confini nazionali. Vincitore del Top Jazz 2007 come miglior nuovo talento, ha bissato nel 2009 ottenendo un terzo posto sia nella classifica riservata ai pianisti sia in quella dei migliori gruppi (conla Unknown Rebel Band). È inoltre pianista nei gruppi di Enrico Rava,Gianluca Petrellae Frabrizio Sferra. Michael Blake, sassofonista e compositore di origine canadese, è uno dei musicisti di punta della nuova scena jazz newyorkese. Il jazz è il suo punto di partenza e ritorno, ma la sua attività musicale spazia dalla musica per film al soul, dal reggae fino alla musica tradizionale africana. La sua attività discografica è costellata di premi e successi, così come la sua attività concertistica. È stato membro del leggendario gruppo Lounge Lizard. Ha suonato, tra gli altri, con: Tricky, Prince Paul, Steven Berstein, The Gil Evans Orchestra, Medeski Martin and Wood, Groove Collective ed Enrico Rava. Gianluca Petrella è considerato uno dei migliori trombonisti jazz del mondo. Negli ultimi anni è sempre ai primi posti delle classifiche del Top Jazz. Nella lista delle collaborazioni con musicisti internazionali figurano: Steven Berstein, Bobby Previte, Greg Osby, Carla Bley, Manu Dibango, Enrico Rava, Antonello Salis, Paolo Fresu e Francesco Bearzatti. Ha partecipato a numerosi ed importanti festival internazionali tra i quali spiccanoi festival diMontreal, Toronto, San Francisco, Chicago, Rio de Janeiro, Oslo, Londra, Berlino, Umbria Jazz e i Blue Note Jazz Club di Tokio e New York. Thomas Morgan inizia come violoncellista, ma all’età di quattordici anni la sua attenzione si rivolge allo studio del contrabbasso. Dopo essersi diplomato alla Manhattan School of Music, dove il suo talento musicale è stato coltivato da Harvie S and Garry Dial, Thomas ha iniziato una carriera musicale che ha già avuto un notevole passato ma, considerando la sua età, un ancor più splendente futuro davanti a sé. Ha collaborato con artisti del calibro di: David Binney, Steve Coleman, Joey Baron, Paul Motian, Craig Taborn, Mark Feldman, Kenny Werner e John Abercrombie. Gerald Cleaver, nato a Detroit, è uno dei batteristi più richiesti e innovativi della nuova scena jazz internazionale. Leader di propri gruppi, con il suo drumming raffinato, potente e preciso si è imposto anche collaborando con: Mat Maneri, Yaron Herman, Sylvie Courvoisier, Roscoe Mitchell, Miroslav Vitous, Ralph Alessi, Craig Taborn. Il festival Mundus è giunto alla sedicesima edizione; quest’anno sono ventisei i concerti che coinvolgono cinque Comuni reggiani (Reggio Emilia, Boretto, Casalgrande, Correggio, Scandiano) e i Comuni modenesi di Carpi e Soliera, che da mercoledì 6 luglio fino a lunedì 15 agosto proporranno grande musica internazionale ed etnica che animerà piazze, palazzi storici e cortili. Gli enti organizzatori di Mundus  sono Ater-Associazione Teatrale Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna e tutti i Comuni che ospitano gli eventi: Boretto, Casalgrande, Carpi, Correggio, Reggio Emilia, Scandiano e Soliera. Appuntamento il 7 luglio a Soliera, poi il concerto avrà luogo a Scandiano, sabato 9 luglio presso il Cortile della Rocca del Boiardo, (ingresso libero), ore 21,30 con una formazione proveniente dall’Iran guidata da un artista di fama internazionale, Kayhan Kalhor, virtuoso del kamancheh, strumento classico persiano.

Annalisa Masselli