Vai a prenderti tua figlia, l’ho lasciata a Sant’Elia

E’ stata una frase pronunciata al telefono che ha sconvolto Rosalba Veneziano, la mamma di Francesca Agresta, la ragazza di ventiquattro anni assassinata dal padre naturale Giovanni Ruggiero, reo confesso di aver accoltellato a morte la figlia nata da una storia extra coniugale con la Veneziano. La Agresta, studentessa universitaria a Messina, a breve avrebbe coronato due sogni: la laurea ed il matrimonio. Sogni infranti in un caldo giorno di luglio. Ieri Gioia Tauro ha vissuto una delle pagine più nere e buie della sua storia recente. La Città del Porto, che vive momenti di inquietudine per via della forte crisi occupazionale in quello che era l’hub del Mediterraneo, oggi è nello sconforto più assoluto. Nessuna voglia di parlare. Nessuna voglia di commentare seppure in centinaia ci hanno contattato, scritto. In migliaia in tutta Italia e non solo hanno letto dal nostro giornale e seguito la lunga diretta di ieri, un live che non ha mancato di suscitare e scatenare il dibattito intorno ad una trieste storia che divide due famiglie, che spacca un paese perché sei silenzi della Gente di Calabria c’è sempre qualcosa di non detto, qualcosa che cova dentro e che può esplodere da un momento all’altro. Storie di soldi, storie di mancato aiuto, ricostruzioni dei fatti ancora non chiare agli inquirenti. Come e perché un uomo di 83 anni avrebbe ucciso e tentato prima di occultare il cadavere di una giovane di 24 anni. Salvo poi telefonare alla mamma di Francesca per comunicare il delitto e poi recarsi ai Carabinieri per costituirsi. Al di là di tutto, di tutte le considerazioni, rimane un fatto atroce: Francesca non c’è più. Oggi a Gioia Tauro non c’è voglia di andare al mare, non c’è voglia di trascorrere una domenica d’estate. Oggi c’è il freddo che gela i cuori, la rabbia e l’indignazione, sentimenti misti a rabbia, tristezza, singhiozzi strozzati dentro di una madre che ha visto morire un prezioso gioiello…