Ravenna, Marco Colombaioni e George Munyua Gathuru morti in mare

Troppi, tanti morti risucchiati dal mare in questo inizio d’estate. E’ stato così anche per Marco Colombaioni, 28 anni, di Milano, volontario della onlus “Amani”, scomparso tra le onde. Il suo corpo è stato ritrovato dai coordinatori del servizio di salvataggio arrivati con la moto d’acqua. Il cadavere di George Munyua Gathuru, artista kenyota di 15 anni, è stato recuperato dopo ricerche che per diverse ore, con gommoni ed elicottero, avevano impegnato i sommozzatori dei vigili del Fuoco, il servizio di salvataggio, la capitaneria di Porto di Ravenna. Nel bilancio figura anche un diciassettenne kenyota, ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, dove si trovano pure altri tre del gruppo – di 11, 16 e 17 anni – che hanno rischiato di affogare. In spiaggia, oltre al sindaco Fabrizio Matteucci, è arrivata la direttrice del Festival, Cristina Mazzavillani Muti, moglie del maestro Riccardo Muti, che si è detta molto addolorata. L’organizzazione del Festival, a cui la giovane vittima straniera avrebbe dovuto partecipare, ha poi affidato ad una nota l’annuncio, “con grande tristezza”, della “tragica morte”. Colombaioni è stato un eroe. Secondo diverse testimonianze, il giovane, una volta visti i ragazzini in difficoltà (un gruppo complessivo di venti persone) si è subito tuffato assieme ad un ventitreenne accompagnatore kenyota. È stato quest’ultimo a dare l’allarme al primo dei bagnini di salvataggio intervenuti in acqua, un quarantaseienne di Bologna. Poi altri bagnini si sono tuffati, continuando le ricerche del corpo del quindicenne anche durante gli orari di pausa con rastrellamenti paralleli e perpendicolari alla costa. Niente da fare. Come già era accaduto mercoledì scorso, quando Augustin Affi (ventiduenne ivoriano residente a Forlì), sempre sul litorale ravennate ma a Lido di Classe, si era tuffato per salvare due bimbi in difficoltà di 7 e 11 anni ed era annegato dopo averli salvati.