In forse la Trieste Venezia

I ritardi, gli appuntamenti rimandati, il pressing infaticabile di Autovie venete per ottenere dalle banche il maxi-finanziamento da 2 miliardi di euro e il lungo, se non infinito, temporeggiare sull’avvio dei cantieri per la terza corsia hanno forse una spiegazione: dal 2017 Anas potrebbe inghiottire le concessioni di Autovie. Prospettiva che abbozzerebbe le ragioni dei ritardi nei finanziamenti per l’allargamento della A4 che, a pochi mesi dal termine ultimo per ottenere l’appoggio delle banche, è ancora in alto mare. A gennaio 2012, infatti, la società nazionale per le strade Anas sarà oggetto di una riforma che metterà mano alla gestione delle concessioni, fra le quali rientra anche quella dell’autostrada A4, affidata ad Autovie fino al 2017. Per l’Anas e il suo riassetto, la bozza di manovra allo studio del governo prevede, dall’inizio del nuovo anno, la creazione di un’Autority, cioè di una nuova Agenzia che eserciti controllo e vigilanza sulle concessionarie. Sarà questa agenzia – “vigilata e controllata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti e dal ministro dell’Economia”, come recita la bozza – ad affidare le concessioni autostradali, proporre in prima battuta le opere da realizzare, i progetti, le variazioni delle tariffe e a gestire le partecipazioni di alcune concessionarie. La società nazionale per le strade, dunque, perderà il suo ruolo congiunto di concedente e concessionario (questione spesso sollevata dalla Corte dei Conti) e sarà l’Agenzia – nella quale confluiranno parte delle risorse umane finanziarie dell’attuale Anas spa, presieduta da Pietro Ciucci – a selezionare i concessionari autostradali e a stabilirne la relativa aggiudicazione. L’Anas attuale dovrà invece costruire e gestire strade e autostrade statali potendo anche svolgere funzioni in house per l’amministrazione. Per Autovie venete, la nuova prospettiva di Anas aiuta a mettere insieme i pezzi di un puzzle che sembra essere sempre più lontano dalla sua realizzazione. Nell’eventualità che dal 2017, allo scadere della concessione sulla A4, l’Authority inghiotta Autovie, gettando sin da ora ombre sulle garanzie, si spiegherebbe anche perché Roma non ha ancora sbloccato il Fondo di garanzia opere pubbliche Fgop – una sorta di “assicurazione” di Cassa depositi e prestiti per poter sostenere i lavori a livello finanziario – mettendo così a rischio il sostegno delle banche e bloccando l’avvio dei lavori. Ma il dubbio su quale sarà il destino della terza corsia ha ancora una data: entro metà novembre l’accordo con le banche deve essere chiuso e, con le ferie di mezzo, tanto tempo per riflettere non ce n’è. Ora, dunque, l’attenzione è rivolta all’incontro di domani a Roma, quando il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi e i vertici di Autovie – reduci dalle recenti dimissioni dell’ad Dario Melò – incontreranno il presidente di Anas spa Pietro Ciucci per fare il punto della situazione. Un meeting che, al centro, non potrà che avere la rivoluzione in casa Anas e le sue conseguenze sugli accordi e i progetti già imbastiti per la realizzazione dell’allargamento della A4. La manovra prevede anche che, dalla scissione di Anas, nasca la holding (Anas holding) che si occuperà delle partecipazioni di società nelle concessionarie autostradali (anche regionali) – e per attività infrastrutturali all’estero – e della partecipazione della società Stretto di Messina. Per quanto riguarda l’organizzazione, invece, la bozza prevede che l’ispettorato di vigilanza sulle concessionarie e altri uffici di Anas spa vengano soppressi per essere riassorbiti nell’Agenzia. Dal 2012, viene inoltre specificato, la nuova missione dell’Anas sarà quella di occuparsi principalmente della costruzione e della gestione di strade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, e le autostrade statali, anche per effetto di subentro, incassandone tutte le entrate relativo al loro utilizzo, nonché alla loro manutenzione ordinaria e straordinaria. A 15 giorni dal varo del decreto sulla manovra, si procederà alla nomina del commissario straordinario di Anas e, contestualmente, ne decadranno gli organi statutari.