Gioia Tauro, Sciarrone pronto a dare battaglia per il Porto ed i portuali

“L’unità delle sigle sindacali e la solidarietà ricevuta da tutte le altre Province calabresi”. Lo ha per certi versi sorpreso. “Solo così possiamo pensare di combattere lo strapotere leghiste”. Parla a cuore aperto il giovane consigliere provinciale gioiese Rocco Sciarrone in una intervista in esclusiva a Laprimapagina.it. Eletto nelle file dei repubblicani, giovane ma determinato ha partecipato e parteciperà alla battaglia per la difesa del Lavoro al Porto di Gioia Tauro. “L’unione fa la forza. Al Nord sono tutti coalizzati per il bene del loro territorio. Noi siamo sempre i soliti stupidi – osserva – quei cretini che sottostanno al potere centrale e si accontentano delle briciole, del classico contentino, buono a farci stare zitti e portare voti in campagna elettorale”. E’ fuori dagli schemi Sciarrone, è un politico che ama stare tra la gente e non usa il linguaggio del politichese, è schietto e diretto ed è per questo che è apprezzato dai suoi concittadini oltre che per la concretezza del suo agire. “E’ ora che si rendano conto che le cose stanno cambiando, che siamo sul piede di guerra, pronti al peggio – tuona Sciarrone – e se dovessero “toccare” il Porto di Gioia Tauro andremo a Roma uniti. Per quanto mi riguarda, sono pronto a finanziare personalmente la “spedizione”. Faremo vedere al Governo di che pasta siamo fatti. Altro che “quote latte”, altro che Bossi. I Ministri, i deputati, i senatori che inizino a venire spesso nel Meridione…non solo quando ne hanno bisogno…Per quanto riguarda Mct, è ora di mettere le cose in chiaro. Il contratto (unico e scandaloso) firmato 18 anni fa prevede il “monopolio” della società per quanto concerne la banchina portuale, con la garanzia da parte di Mct di mantenere 600 posti di lavoro. Ma dal ’93 ad oggi la banchina è più o meno raddoppiata e allora o si rettifica il contratto raddoppiando di conseguenza i posti di lavoro garantiti o si “obbliga” Mct a liberare il nuovo tratto di banchina per permettere a nuove società (Msc) di approdare al porto per offrire nuove opportunità alla “nostra” gente. Ci sarà il tempo per pensare a come “sviluppare” il retro porto. L’indotto certamente è importante, una risorsa da valorizzare. Ma oggi l’esigenza primaria è quella di non far licenziare i lavoratori. Il Governo intervenga subito, come ha fatto per il settore automobilistico. Gioia Tauro – conclude il consigliere provinciale – deve essere inserita nel nuovo “piano logistico nazionale”. Da quel momento al Transhipment può essere associata la logistica, ma perché questo si realizzi, per forza di cose, passerà del tempo”.