Barletta, il sindaco Maffei si è dimesso per tenere sotto scacco il Pd

Proprio non ce fa fanno, quelli del Partito Democratico, a non litigare, specie quando si tratta di spartirsi le poltrone senza nemmeno regalarsi i festeggiamenti per una vittoria-bis alle elezioni comunali. A Barletta, il 17 maggio scorso è stato rieletto sindaco Nicola Maffei con il 55% dei voti, sostenuto da una coalizione di cui fan parte oltre al Pd anche l’Italia dei Valori, Sinistra ecologia e libertà, Rifondazione comunista: neppure il tempo di brindare e subito la vetusta nomenclatura della politica ha preso il sopravvento sulla fiducia che i cittadini aveva riconfermato al loro rappresentante comunale. Risultato: dopo tre fumate nere in Consiglio per eleggerne il Presidente, il neo sindaco ha deciso di rassegnare le sue dimissioni “pro-tempore”, finchè quindi i buontemponi legati alle poltrone non placano la loro sete di potere e la smettano di scannarsi per un obolo in più. Entro venti giorni devono scannarsi – insomma – per potersi tutti sedere al Gran Banchetto, pena lo scioglimento della Giunta, quindi un Prefetto e, infine, nuove elezioni. L’incredibile storia barlettana risulta ancora più paradossale se si pensa che la stessa farsa si verificò cinque anni fa, sempre per gli stessi risaputi motivi evidentemente poco graditi al collega barese di Maffei, Michele Emiliano che tuona: “Quel che sta avvenendo a Barletta offre la misura ed i nomi di coloro i quali, dentro il Pd, stanno impedendo alla nuova Giunta di iniziare il lavoro. Se i consiglieri che si stanno rendendo protagonisti di questa farsa non cesseranno immediatamente il loro atteggiamento chiederò io stesso agli organismi del Partito di valutare disciplinarmente la loro posizione. Le ambizioni personali smisurate sono inaccettabili”. Dal canto suo, Maffei cerca in tutti i modi di giustificarsi di fronte ai cittadini che gli han chiesto di proseguire l’azione politica intrapresa cinque anni fa magari dando voce alle istanze di cambiamento culturale così forti in Italia, capaci di portare alla vittoria Giuliano Pisapia a Milano e Luigi De Magistris a Napoli contro ogni previsione della vigilia.

Per saperne di più sul Nicola Maffei pensiero www.nicolamaffei.it