Vibo Valentia, il detenuto campano Giuseppe Nodano tenta il suicidio

Carcere di Vibo Valentia sotto i riflettori. Un detenuto, infatti, ha tentato d’ impiccarsi nella cella del carcere di località Castellucccio, annodandosi un lenzuolo attorno al collo e lasciandosi cadere giù. Il provvidenziale intervento degli agenti della Polizia penitenziaria ha consentito poi ai sanitari del Suem 118 di Vibo Valentia, prontamente accorsi alla Casa circondariale di rianimarlo nonostante le difficili condizioni nelle quali sono stati costretti ad operare, strappandolo così da morte certa. Protagonista della vicenda Giuseppe Napodano, trentanovenne di Castellamare di Stabia, detto “o Coniglio”, ritenuto dalla magistratura requirente figura orbitante nel clan camorristico dei D’Alessandro. Era ancora vivo quando l’hanno liberato dalla morsa e, adagiato su un lettino, hanno subito chiamato la centrale operativa del Suem 118 diretto dal dottor Antonio Talesa. L’equipe guidata dal dottor Franco Del Vecchio è arrivata in carcere nel giro di pochi minuti, accorrendo per salvare l’uomo cianotico, steso ed in crisi respiratoria. Constatata l’impossibilità di intubarlo con un laringoscopio, che avrebbe procurato lesioni interne vista la deviazione della trachea alla luce del tentativo di impiccagione, il dottor Del Vecchio e la sua squadra sono intervenuti bloccando il paziente, procedendo ad una ventilazione d’ossigeno attraverso una cannula morbida. In circa venti minuti sono riusciti a rianimarlo completamente, per poi trasferirlo al Pronto soccorso dello “Jazzolino”, dove Giuseppe Napodano è attualmente ricoverato. Vivo e fuori pericolo. In base a quanto si è appreso per il presunto camorrista è il terzo tentativo di suicidio. Unitamente ad un altro pregiudicato, nell’agosto del 2008, sequestrò uno studente a scopo di rapina, tenendolo prigioniero all’interno della sua auto per una intera notte. Altre due rapine ai danni di un graduato dell’Esercito e l’altra ai danni di un carabiniere, ma stavolta ci rimise le penne con l’arresto.