Gioia Tauro, a giorni i licenziamenti la protesta di Cgil e sindaci anche se ora è tardi!

Trova consensi l’iniziativa del segretario generale della Cgil di Gioia Tauro, Nino Calogero, di coinvolgere le autonomie locali , ed in particolare dei sindaci, negli incontri istituzionali relativi alla crisi dell’area portuale. Calogero porta avanti la battaglia per evitare “la morte” del sogni industriale del Porto reggino. Venerdì prossimo, infatti, la Mct procederà con la messa in mobilità di 467 addetti dichiarati in esubero, l’anticamera per il licenziamento di quasi 500 portuali. Il sindaco della Città del Porto, annunciano piena condivisione alle iniziative di protesta promosse dalla sigla sindacale, rileva il “silenzio” del mondo politico. “Mi chiedo dove sono finiti tutti i fantomatici rappresentanti delle istituzioni che durante il consiglio comunale aperto del Comune di Gioia Tauro affermavano – quasi come fosse scienza esatta – che nessun lavoratore sarebbe stato licenziato. Non posso credere che tutta la vicenda si risolva in un affare di famiglia che riguardi solo sindacati e sindaci. Naturalmente non posso che accogliere e sposare appieno l’invito rivoltomi dalla Cgil e che mi auguro sia condiviso da tutte le altre sigle sindacali”.  Renato Bellofiore si dice pronto alla “rivolta democratica” per far ricominciare da capo la trattativa per la risoluzione della questione. “Per questo motivo, nel cogliere l’invito della Cgil a portare avanti questa battaglia mi rivolgo io stesso a tutte le forze politiche calabresi, ai nostri parlamentari che conoscono le difficoltà ma anche le grandi potenzialità della nostra terra, a tutti i politici calabresi a unirsi alle iniziative dei prossimi giorni. Quanto alla posizione del Sindaco di Gioia Tauro imporrò democraticamente ma con fermezza la presenza dell’amministrazione comunale a fianco dei lavoratori portuali, gioiesi e calabresi”.