Roma, Alemanno costretto a difendere la Capitale dalla Lega Nord

“Una cosa la voglio dire da sindaco di Roma, con estrema chiarezza: non può essere Roma il capro espiatorio di questo cambiamento. Nessuno si deve permettere di attaccare Roma sul versante di quella che è la realtà del suo ruolo di Capitale e del suo ruolo come città. Noi siamo il terzo polo industriale del Paese, abbiamo una potente e forte economia, abbiamo una grande creatività e siamo unità nazionale. Non siamo solo un territorio, siamo la Capitale d’Italia. Per cui noi non possiamo accettare che qualcuno ci venga a raccontare che i Ministeri devono essere spostati, che bisogna mettere nuove tasse a Roma, che bisogna aggredire la nostra capitale. Il cambiamento è altrove ma per essere protagonisti del cambiamento noi dobbiamo essere innanzitutto Italiani e avere una capitale ed essere credibili. Roma e l’Italia sono la stessa cosa. E da questo orgoglio possiamo avere la spinta per riuscire a superare la crisi economica e per cambiare il Paese. Quindi no a provocazioni a Roma. Difenderemo il ruolo della nostra Capitale fino in fondo. Questa è la mia promessa come sindaco di Roma”. Una vera dichiarazione di guerra dell’ex “monaco” di Alleanza nazionale che ora, abbandonato, il vecchio “camerata” Gianfranco Fini, si trova nella scomoda posizione di sindaco della Capitale ed “uomo” di Berlusconi, proprio mentre il Premier è “succube” di quella Lega Nord che accusa la Capitale con l’eclatante “Roma Ladrona”. Il sindaco dell’Urbe difende il lavoro della sua amministrazione a tutela anche di quello della Provincia di Roma, “perché è impensabile e improponibile il considerare nuovi rallentamenti alle progettualità in corso, se causati dall’utilizzo prolisso e scontato di Roma come moneta di scambio per le strumentalizzazioni politiche conseguenti la sconfitta del Fronte del No al Referendum 2011”. La reazione del Sindaco va oltre i colori di partito e le ideologie politiche: risponde con concretezza e praticità all’eventuale ristrumentalizzazione della città di Roma. E’ chiaro che il progetto Roma Capitale non riguarda solo il ruolo istituzionale di una città, troppo spesso oggetto di attacchi e strumentalizzazioni di parte – in prima linea il Carroccio ad ogni raduno annuale di Pontida – ma anche il futuro della prima città italiana in quanto a popolazione residente su territorio di competenze. Una metropoli che – proprio a causa della sua immagine – è stata oggetto di diatribe politiche e partitiche che ne hanno ritardato lo sviluppo e la messa in opera delle grandi opere di urbanizzazione e riadeguamento del territorio alle esigenze – legittime – dei suoi cittadini.