Melania Rea, trovato a Folignano il cellulare che incastra il marito

Un nuovo indizio che “accusa” il marito della povera Melania Rea. Nel campo sportivo di Villa Pigna, frazione di Folignano, alle porte di Ascoli Piceno, dove il 7 giugno scorso un uomo ha visto muoversi frettolosamente Salvatore Parolisi, il vedovo di Melania è stato trovato un cellulare della vittima, la 29enne trovata uccisa con numerose coltellate il 20 aprile scorso nel Bosco delle Casermette, in provincia di Teramo. Il telefonino sarebbe stato recuperato già dalla polizia e consegnato ai magistrati per accertamenti. Il caporalmaggiore Parolisi, principale sospettato per l’omicidio della moglie, ma ancora non indagato, era tornato nell’ascolano il 3 giugno scorso. Dopo essere passato alla caserma “Clementi” dove lavora, per avere la proroga della licenza, il militare era andata due giorni a Perugia per parlare con i suoi due avvocati – Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, gli stessi della famiglia Scazzi – e poi tornare a Folignano, la mattina del 7 giugno. Qui un uomo di 39 anni lo ha visto attraversare il campo sportivo locale – dove spesso in passato si recava ad allenarsi, ed armeggiare con alcuni oggetti, tra cui forse, un telefono cellulare. Poi Parolisi era tornato a Frattamaggiore (NA), dove si trova ancora. Il caporalmaggiore si è sempre proclamato innocente. Ma la sua ricostruzione della scomparsa della moglie Melania, avvenuta sul pianoro di Colle San Marco, a pochi chilometri da Ascoli, lunedì 18 aprile, non convince gli inquirenti per alcune lacune. La più vistosa delle quali è che nessuno dei testimoni ha notato la donna sul San Marco nelle prime ore del pomeriggio di quel giorno. Melania fu poi trovata assassinata due giorni dopo, il 20 aprile, a Ripe di Civitella, nel teramano, ma in un posto sulla Montagna dei Fiori facilmente raggiungibile sia da Ascoli che da Folignano .