Referendum, la base della Lega chiede la testa di Berlusconi

“Anche a quanti ritengono che il referendum non sia lo strumento più idoneo per affrontare questioni complesse, appare chiaro che la volontà degli italiani è netta su tutti i temi della consultazione”. Sono le parole di Silvio Berlusconi che deve ammettere la sconfitta, l’ennesima nel giro di un mese. “Il Governo e il Parlamento hanno ora il dovere di accogliere pienamente il responso dei quattro referendum”. Il tutto mentre suona l’avvertimento del Carroccio “ora l’agenda la dettiamo noi”. Un ultimatum dato a Berlusconi dalla Lega Nord, i cui massimi esponenti si sono riuniti in via Bellerio, a Milano, per discutere l’esito dei referendum: Bossi, Maroni, Calderoli, il presidente della Regione Piemonte, Cota, e il capogruppo della Lega al Senato, Bricolo. Calderoli ha commentato l’esito del voto dicendo: “siamo stufi di prendere sberle”. “Alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla – ha detto – Ora con il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine… Per questo domenica andremo a Pontida per dire quello che Berlusconi dovrà portare in Aula il 22 giugno, visto che vorremmo evitare che, in quanto a sberle, si concretizzi il proverbio per cui non c’è due senza tre…”. Nel frattempo il Premier prova a “rimediare” affermando: “Credo che lo sviluppo delle energie rinnovabili sia assolutamente importante anche per quanto riguarda l’Italia che, probabilmente, a seguito di una decisione che il popolo italiano sta prendendo in queste ore, dovrà dire addio all’opzione delle centrali nucleari. Quindi, ora dovremo fortemente impegnarci sul settore delle energie rinnovabili”.