Miccichè fa tremare il Governo e detta le condizioni

Ore frenetiche per il Governo tant’è che si è resto necessario un vertice notturno a sorpresa tra il premier Silvio Berlusconi, il leader della Lega Umberto Bossi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il ministro della semplificazione Roberto Calderoli. La riunione, secondo quanto si apprende, è durata circa tre ore. Tutto questo mentre si apre una nuova grana per la maggioranza: Forza del Sud, il movimento creato dal sottosegretario Gianfranco Micciché, è pronto a lasciare il PdL. Micciché a breve incontrerà il Cavaliere per annunciargli di persona le prossime mosse. Secondo quanto si apprende, la direzione nazionale di Forza del Sud avrebbe deciso di fuoriuscire dai gruppi del PdL alla Camera e al Senato per costituire gruppi autonomi o confluire in quelli misti. Fonti interne al movimento spiegano che durante la riunione della direzione nazionale, allargata a coordinatori regionali e parlamentari, è emersa la volontà di “differenziarsi” dal PdL. Da questo l’intenzione di fuoriuscire dal partito di Silvio Berlusconi e dar vita alla Camera e al Senato a gruppi autonomi. Viene spiegato, infatti, che il voto amministrativo, nel quale FdS si è presentata in tutte le regioni del centro sud ha evidenziato la crescita del movimento, attestato secondo i sondaggi intorno al 2,1% a livello nazionale. Per questo, la maggioranza dei parlamentari di Forza del Sud ha chiesto al leader Gianfranco Micciché di dire addio al PdL e proseguire per una strada autonoma. In base ad alcuni calcoli, Forza del Sud potrebbe contare su 11-12 deputati e 5-6 senatori. La scelta di creare gruppi autonomi o aderire ai gruppi misti di Camera e Senato dipenderà da valutazioni politiche. Forza del Sud, viene ancora spiegato non garantisce al momento un appoggio incondizionato alla maggioranza. Ma il voto a favore, soprattutto in vista della verifica parlamentare di fine mese, viene subordinato al recepimento di alcune richieste precise a favore del Mezzogiorno: prima fra tutte la sburocratizzazione, ossia lo snellimento di alcune procedure amministrative.