Tripoli, assalto finale a Gheddafi

Una potente esplosione ha scosso il centro di Tripoli in piena mattina, forse a seguito di un raid aereo della Nato. In seguito si sono avvertite altre tre detonazioni della stessa forza. Dalla zona dove si trova la residenza del leader libico Gheddafi si sta alzando una spessa colonna di fumo. La prima esplosione si è sentita alle 10 e 45 seguita poco dopo da altre tre. Un altro raid sulla capitale libica si era già registrato nella notte. Secondo la Tv libica gli aerei Nato avevano colpito il quartiere di al karama poco prima della mezzanotte. I testimoni hanno visto una densa colonna di fumo levarsi dal compound dove si ritiene risieda Muammar Gheddafi. La capitale libica negli ultimi giorni è stata fatta bersaglio di un’escalation di raid, con attacchi che si alterno ogni ora. E mentre la Nato sembra avere sempre più chiaramente il Raìs nel mirino, a Bengasi è giunto l’inviato speciale del Cremlino, Mikhail Margelov. Questa è la prima visita di un responsabile russo nella roccaforte dei ribelli oltre tre mesi dopo l’inizio della sommossa contro il regime. È un segnale politico e diplomatico importante proprio quando a Bengasi sono arrivati anche diplomatici cinesi. Pechino aveva annunciato venerdì scorso un primo contatto, risalente ad alcuni giorni prima, tra un diplomatico cinese, l’ambasciatore della Cina in Qatar, Zhang Zhiliang, e Mustapha Abdel Jalil, il presidente del Cnt. Sul terreno, i ribelli si fanno strada verso Tripoli. Al Jazeera ha riferito che i ribelli libici hanno conquistato ieri per la prima volta la città di Yafran, sino ad oggi sotto il controllo delle forze lealiste.