Torino, no alla militarizzazione della Val Susa

Sinistra Ecologia  Libertà  condanna con fermezza i proiettili e le lettere minatorie inviati agli esponenti del Pd, ma al contempo esprime forte preoccupazione per l’intenzione  di militarizzazione della  Val Susa. “Al di là delle  differenti posizioni nel merito e sull’utilità dell’opera occorre chiedersi   se la militarizzazione di un’intera vallata   possa essere l’unica  soluzione   che  un paese civile  è capace di darsi” dichiarano Fabio Lavagno e Vanda Bonardo  a nome del Coordinamento regionale di Sel Piemonte. “In un momento così delicato come questo, con un Nord-Ovest impegnato a  risollevarsi da una profonda crisi  strutturale  occorrono nuovi modi  di operare ma  soprattutto è necessaria una forte coesione sociale. Chi ha vissuto la militarizzazione del 2005 in  valle ha ben presente il clima e lo stato d’animo di tutti gli abitanti – osservano – al di là delle posizioni pro o contro Tav. Visti i precedenti è difficile non prevedere un ulteriore inasprimento degli animi  e il conseguente incancrenimento del  conflitto. Purtroppo  esempi di questo genere in Europa non mancano, situazioni tuttora irrisolte.  Scegliere la forza  significa decretare la fine della politica-  proseguono i dirigenti di Sel – un precedente che un paese democratico  non si può permettere. Occorre rimettere in campo la politica  migliore e riportare la questione  su un tavolo di discussione che entri nel merito delle questioni,  dei progetti e dei bisogni”.