Sara uccisa per gelosia e per soldi

“Non è soltanto la gelosia: evidentemente c’è dell’altro che Sara aveva scoperto. L’hanno ammazzata per questo, non volevano far saltare fuori questa storia”. Concetta Scazzi, mamma della povera Sara, lanciato una serie di sospetti sul movente che ha portato all’omicidio della sua bambina: “La storia di Ivano è troppo poco, non può essere soltanto quella. Io credo alla giustizia divina ma sono certo che l’altra giustizia, quella dei magistrati, debba ancora fare qualche passo per arrivare veramente alla verità: loro hanno tradito la mia bambina e dunque anche me. Ora vogliamo soltanto la verità”. Concetta non spiega se si riferisce specificatamente a qualcosa. Lo fanno invece in parte gli inquirenti che nel loro lavoro hanno ricostruito anche gli altri possibili moventi. Il gip Martino Rosati nelle novanta pagine di ordinanza di custodia cautelare segnala, infatti, come zia Cosima non avesse grande simpatia per Sara (“Ma tu sempre qua stai? Non puoi andare a casa tua?” le ripeteva frequentemente) anche per una vicenda di eredità, ricostruita tramite accertamenti bancari dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri del Ros, il Reparto operativo speciale. “Sara, con la sua ancora acerba ma crescente avvenenza – scrive il giudice – era anche colei che stava creando non pochi problemi alla figlia Sabrina, peraltro in un contesto di esacerbati rapporti familiari”. Il giudice fa un excursus sulla vita delle sorelle Serrano: Concetta da piccola era stata data in adozione alla sorella del loro padre, sposata con un signore piuttosto benestante. La coppia non aveva avuto figli. “Tale adozione, pertanto, aveva determinato che, alla morte dei suoi genitori adottivi, Concetta ereditasse l’intero patrimonio, impedendo, con la sua presenza, la devoluzione quanto meno della quota legittima ai fratelli di Filomena Serrano e ai loro figli, tra cui anche Cosima”. “Questa, a differenza di Concetta – scrive Rosati – aveva avuto una vita nient’affatto agiata, trascorsa a lavorare nei campi e lontana dal marito immigrato. Peraltro, come se tanto già non bastasse, Concetta, in quanto pur sempre figlia dei suoi genitori naturali, alla morte di questi ultimi, aveva concorso con i propri fratelli alla suddivisione pure di tale asse ereditario, benché non avesse prestato alcuna assistenza alla loro madre, a differenza di quanto compiuto dalle altre sorelle”. Rosati sposa la tesi dei pm: “Cosima nel rapporto tra Sara e Sabrina rivedeva un film già visto e per lei molto doloroso: ossia la replica del suo rapporto con la sorella Concetta”. La signora Cosima, dal carcere, continua a respingere tutte le accuse: “Male non fare paura non avere” ha detto al suo legale, Franco de Jaco, che l’ha incontrata in carcere. Domani sarà ascoltata insieme con Sabrina dal gip e dai pm. L’interrogatorio di Michele Misseri – che potrebbe anche uscire presto dal carcere – dovrebbe tenersi invece l’otto giugno.