Sara, il fioraio superteste sotto pressione

Martino Rosati, gip del caso Scazzi, non crede che il fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri abbia “sognato” la scena in cui Cosima Serrano avrebbe ripreso in strada e caricato per i capelli nella sua auto Sarah Scazzi quel pomeriggio del 26 agosto 2010. Quella del sogno, scrive il giudice nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina, è “offesa per l’intelligenza degli inquirenti, ma prima ancora per la memoria della piccola Sara e per il dolore dei suoi più stretti congiunti”. Per questo il gip ha respinto la richiesta della Procura di contestare alle due donne anche il reato di sequestro di persona. Il fioraio aveva dapprima raccontato agli inquirenti di aver assistito a questo episodio, ma ad alcuni mesi di distanza, e dopo averlo detto ad una ex sua commessa, alla moglie e ad un amico, ha cambiato versione sostenendo di aver sognato tutto, per cui è finito indagato per falsa testimonianza. Troppo “denso di particolari”, con “precisione di orari” quel racconto, scrive il giudice, per considerarlo un sogno, anche perché tale diventa solo dopo che la ex commessa invita Buccolieri ad andare dai carabinieri. Ma quell’ipotetico sogno, conclude Rosati, ha bisogno di “robusti sostegni esterni. Fin quando questi non ci sono – scrive – e in attesa che le indagini sul punto facciano il loro corso, esso non è sufficiente a fondarvi una valutazione di gravità indiziaria”.