Milano, entrare in Ztl e non essere multati

Accade nel capoluogo lombardo che le telecamere siano accese, collaudate e collegate al sistema di rilevamento delle infrazioni ma nessuna multa viene comminata. “Vedono” gl’ingressi abusivi nella Zona a traffico limitato, ma non sanzionano le auto né i furgoni. Il Comune ha rinviato di un mese la campagna repressiva nella neonata isola pedonale di via Sarpi. La trappola delle multe elettroniche (da 88 euro) non scatterà il 30 maggio, come annunciato all’inaugurazione: “È slittata al 27 giugno. Sono stati ritirati solo 300 su 800 pass”, spiega il vicesindaco Riccardo De Corato. Protesta il comitato ViviSarpi: “Le regole – attacca il presidente Pierfranco Lionetto – sono costantemente trasgredite”. Sono state ordinate le rastrelliere e le panchine. È l’ultimo ritocco. Il conto del restyling ha superato i 5,5 milioni di euro. Il progetto, coordinato da Mm, ha rivoluzionato viabilità ed estetica della zona. Sosta vietata. Trentasei lecci. Aiuole ai margini del percorso pedonale. Bike sharing. Via Sarpi è stata suddivisa in tre “sottoambiti” distinti ed indipendenti. I residenti hanno il pass e possono circolare con l’auto solo all’interno del loro spicchio. Il primo: da largo Gadda a via Lomazzo-Albertini. Il secondo: tra via Rosmini-Aleardi e via Signorelli. Il terzo: tra via Rosmini e piazzale Baiamonti. I varchi sono sorvegliati dalle telecamere e le violazioni saranno spedite direttamente a casa, come già succede per le altre Ztl di Milano (in corso Garibaldi e l’area Ecopass sui Bastioni). Ma Chinatown fa storia a sé. Il quartiere, negli ultimi quindici anni, s’è trasformato nella base logistica del commercio cinese all’ingrosso. Depositi e magazzini di import export hanno stravolto il piano terra di via Sarpi e del reticolo di strade attorno. “Mancano i controlli, i fornitori non rispettano gli orari – denuncia ViviSarpi -. Il caos è continuo, non risparmia neppure la domenica”.