Yara è volata in cielo

Rispetto. Una parola che gli abitanti di Brembate hanno saputo fare propria. Composti, in silenzio, senza alcun brusio, in un clima surreale ed ordinato, hanno lasciato sfilare la bara bianca con il corpo di Yara Gambirasio, che ha fatto ingresso nel Palazzetto dello Sport del centro bergamasco. Dietro al feretro i genitori della ragazzina uccisa e i suoi fratellini abbracciati. In molti non hanno retto alla commozione. “Rimani un sogno in questa tragica realtà! Ciao Yara”. È uno dei messaggi scritti sul libro all’entrata del Palazzetto dello Sport di Brembate Sopra che affida l’ultimo saluto alla tredicenne ginnasta scomparsa il 26 novembre scorso e trovata morta tre mesi dopo. Accanto al libro una fotografia della ragazzina promessa della ginnastica artistica sorridente. A sei mesi dal suo omicidio gli inquirenti non hanno ancora individuato i colpevoli. A celebrare le esequie di Yara il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, e il parroco del paese, don Corinno Scotti. Nella palestra solo i familiari e le autorità, mentre i concittadini di Yara hanno assistito ai funerali all’esterno della struttura, grazie ad un maxischermo. Presenti oltre a parenti, amici e conoscenti della famiglia, anche numerose autorità: il questore di Bergamo Vincenzo Riccardi, il pubblico ministero Letizia Ruggeri, titolare dell’indagine sull’omicidio della ragazzina, il procuratore di Bergamo Massimo Meroni e l’onorevole bergamasco Mirko Tremaglia. Tra le tante le corone di fiori, ci sono anche quelle del prefetto di Bergamo Camillo Andreana e della Provincia.