Zia Cosima ha ucciso Sara Scazzi, pronte le manette?

Il legale dell’inquilina di Cosima Serrano commenta le voci rimbalzate dalle redazioni secondo cui la Procura della Repubblica che la indaga per concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere (della nipote Sara Scazzi), avrebbe già chiesto l’arresto per lei e sua figlia Sabrina. “Se non è una fuga di notizie è una calunnia”, dice De Jaco che prova a smontare le motivazioni di un ipotetico arresto. “Non si potrebbe parlare d’inquinamento di prove dopo otto mesi dal delitto, né di pericolo di fuga perché la signora non lascerebbe mai la figlia, non parliamo poi della reiterazione del delitto del tutto assurda, quindi di che stiamo parlando?”. Ancora più convinto il rifiuto delle possibili accuse. “Su cosa si baserebbero? Non certo sul sogno del fioraio perché conosco e apprezzo gli inquirenti; se mai staranno lavorando su altri elementi che ovviamente non possiamo conoscere ma che dovranno comunque avere un riscontro altrimenti siamo pronti a ricorrere sin d’ora al tribunale del Riesame ed eventualmente alla Cassazione la quale, è bene ricordarlo si è già espressa in proposito”. Anche l’avvocato Nicola Marseglia che con il professore Franco Coppi di Roma difende Sabrina Misseri, commenta con dispiacere le voci di imminenti arresti. “In un processo così pesantemente connotato di infortuni – dice – non si avvertiva proprio l’esigenza di appesantire il clima con notizie così invasive e inopportune”. Dagli uffici della Procura, intanto, non arrivano conferme né smentite sulle richieste di arresto che i due magistrati, Pietro Argentino e Mariano Buccoliero avrebbero già inoltrato al gip Martino Rosati. Lo stesso giudice del tribunale, tra l’altro, dovrebbe anche depositare, la decisione sulla volontà espressa dai difensori di Sabrina che vogliono interrogare nuovamente Michele Misseri. Sul tale richiesta la Procura ha già espresso parere favorevole a patto di assistere all’atto difensivo. È di ieri, infine, l’altra fuga di notizie relativa al rapporto dei carabinieri del Reparto operativo speciale (Ros) sulla mappatura dei cellulari degli indagati. Secondo queste anticipazioni, sarebbe stato proprio l’esito dei rilievi tecnici sui tabulati ad avere convinto gli investigatori ad indagare Cosima Serrano. Secondo i tecnici dell’Arma, il telefono di Sara, alle ore 14:42 del 26 agosto 2010, quando cioè fu uccisa, si trovava nel garage. Sempre secondo il rapporto del Ros depositato in procura nei giorni scorsi, quasi 45 minuti dopo, esattamente alle 15:25 dello stesso giorno, nello stesso ambiente transitò anche il cellulare della zia Cosima. Un luogo dove lei ha sempre negato di essere stata quel giorno e in quelle ore.