Trieste Bioest, fiera dei prodotti naturali

Si rinnova l’appuntamento con la manifestazione del Bioest, promossa ed organizzata dall’omonima associazione grazie al patrocinio e al contributo della Provincia di Trieste, che si svolgerà nel Parco di San Giovanni sabato 28 e domenica 29 maggio 2011. La fiera del biologico e naturale rappresenta però anche un appuntamento-incontro delle associazioni ambientaliste, culturali e del volontariato. Ormai alla sua diciottesima edizione ripropone la sua formula ormai consolidata di “mercato come punto d’incontro”. Anche quest’anno la fiera ospita piccoli produttori nel campo dell’agricoltura biologica e dell’artigianato biocompatibile provenienti da realtà italiane ed estere. L’intento è di promuovere la conoscenza e l’informazione sul “mondo del biologico” e sul “consumo consapevole”. La collocazione della fiera all’interno del Parco, molto accogliente per le aree verdi e gli spazi che presenta all’interno, è stata decisa per queste sue qualità nell’ottica di valorizzare e far conoscere a tutti le bellezze di questo luogo. Lo spazio verde e naturale farà da cornice alla manifestazione dove espositori e visitatori potranno trovare un momento di partecipazione. Oltre al mercatino sono previste conferenze e dibattiti, animazione per bambini, presentazione di progetti di solidarietà, mostre, momenti musicali e di spettacolo. A Bioest, come nelle passate edizioni, non mancheranno realtà partecipative locali e quindi gruppi ambientalisti, botteghe del commercio equo e solidale, associazioni di volontariato e di solidarietà che portano il loro contributo con campagne informative o momenti di svago e intrattenimento, progetti e sottoscrizioni. Uno spazio, inoltre, sarà dedicato al riuso e al riciclo, al naturale ed a prodotti di filiera corta. Proprio perché Bioest vuole essere un ponte tra tradizione e innovazione, tra radice del territorio e interculturalità. Tema portante di questa edizione “Beni Comuni: uno sviluppo sostenibile”. I beni comuni non sono una categoria merceologica o una lista di beni e risorse. Sono piuttosto un processo di riconoscimento e di rivendicazione sociale. La nozione di Bene Comune è utile per immaginare una società diversa da quella attuale dal punto di vista economico, giuridico ed anche antropologico-filosofico. Il tipo umano della società dei beni comuni avrebbe come prospettiva la preservazione dei beni naturali e la rigenerazione e l’aumento delle proprie capacità intellettuali e creative. I Beni Comuni non sono altro che quelle risorse indispensabili a mantenere connesso il sistema vivente, che rispondono a due caratteristiche fondamentali: 1) il fatto che nessuno possa affermare di averli prodotti in proprio e rivendicarne così la proprietà esclusiva; 2) la loro ontologica necessità, il loro cioè essere indispensabili e insostituibili per l’esistenza di ogni individuo. Si parlerà di acqua, energia, come fare la spesa, partendo dall’idea degli acquisti collettivi, cercando prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto; prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro. Anche lo spettacolo teatrale “Il buio dell’animo”, una rivisitazione del mito di Persefone, che verrà presentato il 28 maggio nel teatrino Franco e Franca Basaglia   rimanda in prima istanza al ciclo delle stagioni e  più profondamente indica il carattere misterico del principio femminile della fecondità creatrice. Due giornate insieme all’insegna del “diritto all’ambiente”.