Sara, la dama nera accusata dell’omicidio

 

Cosima Serrano

“Concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere” di Sara Scazzi. E’ questa l’accusa contestata alla “dama nera” di Avetrana in provincia di Taranto, fino ad oggi dichiaratasi estranea al giallo che ruota intorno all’uccisione della nipote Sara e che ha portato in carcere sia il marito Michele Misseri che la figlia Sabrina. “E’ un atto dovuto in riferimento alle perizie genetiche in programma il 25 maggio”, si è affrettato a precisare l’avvocato della moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina. Le consulenze genetiche previste per il 25 maggio sono state chieste ai Ris dalla procura di Taranto per esaminare e comparare i Dna di Michele e Sabrina Misseri, in carcere dall’autunno scorso per l’uccisione di Sara ed anche i Dna di Cosima Serrano (madre di Sabrina), del fratello di Michele, Carmine Misseri, di suo nipote Cosimo Cosma e di Ivano Russo, amico di Sabrina e di Sara. Carmine Misseri e Cosimo Cosma sono già indagati per concorso in soppressione di cadavere e per questo vennero arrestati nel febbraio scorso e scarcerati dopo circa un mese per disposizione del tribunale del riesame. La comparazione dei dna è stata chiesta dalla Procura in relazione ad una delle ultime versioni dell’omicidio date da Michele Misseri e al conseguente sequestro di due compressori che i carabinieri fecero nel garage di casa Misseri. In una lettera inviata al suo avvocato e datata 9 febbraio 2011, zio Michele si è, infatti, nuovamente autoaccusato del delitto scagionando la figlia Sabrina, in precedenza da lui stesso accusata. Michele Misseri scrive di aver strangolato Sara con una corda nel garage di casa (dove la quindicenne sarebbe scesa per averlo sentito urlare): l’omicidio sarebbe avvenuto in un impeto d’ira scaturito dal fatto che non riusciva a far partire il suo trattore. Sara, cadendo a terra, avrebbe urtato la testa contro un compressore. Per riscontrare la verosimiglianza della versione fornita dall’indagato, i carabinieri sequestrarono dunque due compressori trovati nel garage di casa Misseri. Per compiere gli accertamenti tecnici e rilevare se su uno dei compressori vi siano tracce del dna di Sarah ma anche di altre persone il 6 aprile scorso, dopo la notifica di inviti a comparire, nella caserma dei carabinieri di Avetrana fu prelevato dna a Cosima Serrano, a Carmine Misseri ed a Ivano Russo. A Cosma il dna fu prelevato una settimana dopo per questioni procedurali. “Ivano Russo ha ricevuto un invito a nominare propri consulenti in relazione alle operazioni peritali che si svolgeranno il 25 maggio prossimo”. Lo conferma l’avvocato Enzo Tarantino, consulente legale di Russo, il quale afferma che il giovane amico di Sabrina e di Sara “non è indagato nella vicenda”. “Le operazioni peritali – spiega il legale – riguardano il prelievo del dna a cui Russo si è sottoposto volontariamente nel momento in cui gli è stato chiesto”. “L’informazione di garanzia, che non è un atto di incolpazione, è un atto dovuto alla luce degli accertamenti affidati ai Ris di Roma e che avranno luogo il 25 maggio prossimo. Era quindi necessario che Cosima Serrano avesse la possibilità di essere rappresentata da un proprio tecnico o da un proprio difensore”. Lo precisa Franco De Jaco, legale di Cosima Serrano. Cosima, mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, è tra le sei persone (difensori a parte) a cui i carabinieri, su disposizione della Procura di Taranto, hanno notificato un avviso di inizio delle operazioni peritali nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Sara Scazzi. “L’avviso notificato ha valore di informazione di garanzia. Riteniamo comunque – afferma il penalista – di poter serenamente affidarci alla professionalità dei Ris di Roma non avendo nulla di cui ritenerci responsabili. Quindi, accogliamo con serenità l’ovvio provvedimento che ci consente di conoscere correttamente il procedimento in atto”. Ivano Russo, amico di Sabrina e di Sara, è l’unica delle sei persone a cui è stato notificato l’avviso per l’avvio degli accertamenti tecnici irripetibili dei ris a non essere indagata. Lo confermano fonti inquirenti le quali spiegano che la notifica dell’invito a nominare consulenti che hanno la facoltà di assistere agli esami di comparazione del dna deriva dal fatto che Russo si è sottoposto all’accertamento il 6 aprile scorso.  Le stesse fonti confermano anche che Cosima Serrano è indagata per concorso in sequestro di persona, omicidio volontario e soppressione di cadavere. “I risultati di questi esami tecnici irripetibili non sono decisivi nel senso che non costituiscono una prova. Al massimo potrebbero contribuire a delineare un quadro accusatorio se ci fossero altre prove”. E’ una ulteriore precisazione fatta dall’avvocato Franco De Jaco, legale di zia Cosima, alla quale è stata notificata un’informazione di garanzia sull’inizio degli accertamenti tecnici non ripetibili nell’ambito delle indagini sul delitto della 15enne di Avetrana, in provincia di Taranto, avvenuto il 26 agosto 2010. Il Reparto Investigazioni scientifiche dei carabinieri effettuerà una comparazione tra il dna prelevato a sei persone (Michele e Sabrina Misseri, padre e figlia, attualmente in carcere, Ivano Russo, l’amico di Sara e Sabrina, Cosima Misseri, Cosimo Cosma e Carmine Misseri, rispettivamente nipote e fratello di Michele) e le tracce rilevate su alcuni oggetti (il telefonino della vittima, una linguetta di metallo che serviva come ciondolo per legare il cellulare, e due compressori ritrovati in garage). Ma nel caso di Cosima Serrano, l’avvocato De Jaco fa rilevare che la donna potrebbe avere toccato molte volte quegli oggetti, “visto che Sara era spesso presente in casa e i compressori sono un oggetto che si trovavano nel garage della famiglia Misseri”.