Modica, negata l’attività sindacale dei lavoratori

“Si continua a negare al Sindacato Isa la partecipazione agli incontri istituzionali ledendo il diritto, ai lavoratori iscritti (operatori ecologici, operatrici sociali, operatori ex Multiserrvizi e strisce blu), di partecipare alle scelte fondamentali per il loro futuro. L’amministrazione comunale di Modica ha attuato, ripetutamente, comportamenti scorretti finalizzati a ledere la libertà e l’attività sindacale e partecipativa dei cittadini/lavoratori, danneggiando anche l’immagine del sindacato Isa e dei suoi Dirigenti sindacali”. Esordisce così la denuncia che il Segretario dell’Isa Giorgio Iabichella, ha inteso depositare ieri alla Procura di Modica. “Il confronto con le parti sociali -continua Iabichella – rappresenta un momento ineludibile nella determinazione preventiva e definitiva delle scelte intraprese dal Comune.  Abbiamo richiesto, per l’ennesima volta, il 14 marzo scorso, di esser convocati da ciascuno dei componenti la Giunta, Sindaco compreso. Solo  due hanno risposto alla nostra richiesta, gli assessori Frasca Caccia e Anna Sammito. Il mancato rispetto delle relazioni sindacali da parte della Pubblica Amministrazione modicana, ovvero la mancata garanzia delle prerogative, in egual misura tra tutte organizzazioni sindacali presenti sul luogo di lavoro e sul territorio, potrebbero ricondurre ad una condotta illecita, soprattutto se risultassero vilmente connessi alle denunce evidenziate, quotidianamente ai cittadini ed alla stampa, da Giorgio Iabichella (le bollette pazze pervenute ai modicani, il canile costruito e mai messo in funzione, l’acqua non potabile  in tutti i quartieri di Modica sin da maggio 2010, le inottemperanze relative alla refezione scolastica, sono solo alcuni esempi). Tali comportamenti, adottati dall’amministrazione comunale modicana, negli ultimi mesi,  che hanno leso oggettivamente gli interessi collettivi, di cui anche l’Isa  è portatrice, ci hanno indotto ad esprimere serie preoccupazioni  costringendoci a ricorrere alla Procura della Repubblica. Non siamo più intenzionati a cedere alle silenti provocazioni, tantomeno accetteremo l’elusione al confronto con la nostra Organizzazione Sindacale, che ha gli stessi identici diritti di informazione e consultazione delle altre sigle sindacali.