Assolto il senatore Dell’Ultri

Assolto perché il fatto non sussiste dalla prima corte d’appello di Milano, presieduto dal giudice Marta Malacarne, dall’accusa di tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiose. Assolto anche il coimputato, il boss mafioso Vincenzo Virga. Quello appena conclusosi è il terzo processo d’appello sulla stessa vicenda e le motivazioni saranno depositate tra novanta giorni. La cassazione, infatti, nelle scorse settimane aveva annullato con rinvio una precedente sentenza della corte d’appello con la quale i giudici avevano riqualificato l’accusa in minacce gravi e avevano dichiarato la prescrizione. In precedenza, ancora, la cassazione aveva annullato la condanna a 2 anni per estorsione, rimandando il giudizio sempre alla corte d’appello. Il sostituto pg Isabella Pugliese aveva chiesto per Marcello Dell’Utri e per Vincenzo Virga, che era capo mandamento di Cosa Nostra a Trapani e che ora sta scontando un ergastolo per fatti di mafia, due anni di reclusione, senza la concessione delle attenuanti generiche. Secondo l’accusa, Garraffa nel ’91 aveva ottenuto una sponsorizzazione per la società di pallacanestro di circa un miliardo e 700 milioni di lire a lui versati attraverso Publitalia, guidata allora da Dell’Utri. Stando alle indagini, nel dicembre del ’91 Dell’Utri avrebbe incontrato Garraffa a Milano e gli avrebbe chiesto di restituire la metà di quei soldi in nero e per minacciarlo gli avrebbe detto: “Ho uomini e mezzi per farle cambiare idea”. Di fronte al rifiuto dell’imprenditore, sempre stando alle indagini, il boss Virga avrebbe incontrato a Trapani Garraffa per minacciarlo, su mandato del senatore del PdL. Il sostituto pg giovedì aveva chiesto ai giudici di tenere conto anche della condanna a 7 anni per Dell’Utri, emessa dalla Corte d’Appello di Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa, perché “questo era l’ambiente in cui si muoveva Dell’Utri”. E prima della sentenza il sostituto pg, in fase di repliche, ha sostenuto che Virga agiva su mandato di Dell’ Utri “per far vedere che la mafia era interessata al rapporto tra Publitalia e Garraffa”.