Trieste, Roberto Menia esce sconfitto

Un centrodestra diviso non giova al centrodestra. Lo dicono le amministrative che difatto ancora non sono concluse. A Trieste il candidato sindaco del centrosinistra, Roberto Cosolini, ha incassato il 40% dei voti al primo turno. Roberto Antonione, del PdL, voluto da Roma, ha conquistato il ballottaggio, ma si è fermato a 13 lunghezze dal centro sinistra. L’ex sottosegretario agli Esteri doveva unire e invece ha diviso ancor più, per l’antica ruggine con il senatore Giulio Camber. La vera sorpresa è stata la rivincita personale di Franco Bandelli, un ex PdL, votato come candidato sindaco dall’11% dei triestini. Si è piazzato al terzo posto della competizione, con un pacchetto di voti determinanti. Anche Lega e Udc hanno corso da soli per “contarsi”, ma se il centrodestra fosse stato unito avrebbe surclassato Cosolini, che già canta vittoria. Un centrodestra diviso dove Roberto Menia, fino a novembre sottosegretario all’Ambiente del governo Berlusconi, oggi finiano ha concorso insieme all’altra parte allo sfascio pidiellino. Menia, coordinatore nazionale di Futuro e libertà, era un ras locale del PdL, quando epurò proprio Bandelli, dalla giunta comunale di centrodestra, perché gli dava fastidio. Bandelli, da assessore del “fare veramente” si era conquistato una certa popolarità. Un anno dopo, sempre Menia fece fuori Alessia Rosolen, giovane pasionaria di An nel centrodestra. La Rosolen aveva lavorato più che bene come assessore regionale del Friuli Venezia Giulia ma, politicamente vicina a Bandelli e sua compagna, rischiava di far ombra a Menia. Dal PdL, con scarsa lungimiranza politica, nessuno alzò un dito per evitare le “purghe”, a parte qualche invito al volemose bene. Peccato, che dopo aver iniziato a sfasciare il centrodestra triestino Menia abbia provato a concludere l’opera. Pur dovendo tutto alla discesa in campo di Berlusconi nel 1994, si è lanciato nella disavventura di Futuro e libertà. Nel frattempo Bandelli e la Rosolen hanno fondato la lista civica “Un’altra Trieste”, alleandosi alle Comunali con la Destra e Forza Nuova. Il candidato sindaco epurato da Menia ha raccolto i consensi degli elettori delusi del centrodestra e non solo. Per non parlare del voto disgiunto del PdL, che non digerisce il candidato Antonione. Menia, che ha iniziato a sfasciare il PdL a Trieste in tempi non sospetti, si è guardato bene dal metterci la faccia alle amministrative. L’ex ras locale ha mandato avanti il “cacciatore” di preferenze Michele Lobianco. Ironia della sorte, è un assessore della giunta di centrodestra uscente. Nel feudo triestino del coordinatore nazionale finiano, Lobianco e FLI hanno preso la bellezza del 3,29%. Oltre tre volte di meno del candidato sindaco Bandelli, che Menia aveva cacciato dal PdL.

Antonio Nesci