Attenzionato il sindaco di Gioia Tauro

“Scrivo questo comunicato nella mia duplice veste di rappresentante del movimento Cittadinanza Democratica e di vice sindaco dell’Amministrazione in carica, ma finanche nei panni di semplice cittadino gioiese,  che ha a cuore le sorti della propria Città. Mi sarei augurato, all’indomani del voto, di poter semplicemente porgere all’eventuale papabile alla carica di consigliere provinciale (parrebbe, ove le previsioni fossero confermate, siano persino in due), le mie congratulazioni per il risultato raggiunto – che reputo comunque un traguardo importante per Gioia Tauro, poiché ormai da tempo non riusciva ad eleggere un proprio rappresentante presso le istituzioni sovra comunali – esortandolo ad un lavoro proficuo e condiviso nell’interesse di questa Città. Il mio intendimento è purtroppo stato miseramente frustrato dal verificarsi dello biasimevole episodio che la notte scorsa è stato perpetrato nei confronti dell’amico Renato Bellofiore, professionista ed uomo di indiscutibile lealtà, che ormai da oltre un anno ricopre – evidentemente sgradito da taluni per l’opera di cambiamento intrapresa – la carica di sindaco di Gioia Tauro. L’assembramento di un nutrito corteo di macchine di sostenitori di uno dei papabili neoeletti consiglieri provinciali, nella tarda notte scorsa, ha infatti stazionato lungamente, con prolungati suoni di clacson, urla e schiamazzi inneggianti al candidato neoeletto, rivolgendo all’indirizzo del sindaco Bellofiore insulti sguaiati ed improperi di ogni sorta, così turbando la tranquillità familiare dell’uomo e della sua stessa famiglia, composta tra l’altro da tre bambine in età infantile, rimaste letteralmente traumatizzate dall’episodio di impatto emotivo sicuramente violento. Così per l’ennesima volta abbiamo sprecato un’occasione utile per fare semplicemente festa per quello che ancora oggi ritengo un risultato potenzialmente positivo per questa nostra Città ed abbiamo connotato il giorno della vittoria di un’intera comunità di tinte fosche e disdicevoli, che poco si addicono alla politica e finanche ai più basilari principi del vivere civile. Sono abbastanza giovane per lasciarmi andare ad un passivo scoramento, tuttavia, pur convinto di proseguire nella strada intrapresa per il bene della Città in cui vivo da sempre, mi affligge parecchio dover constatare il crescente clima di livore che alberga in modo diffuso e  radicato tra coloro che si propongono di rappresentarci presso gli scranni più alti delle istituzioni locali. Già il clima rovente della campagna elettorale svolta, connotata da veleni, rancori e bassi attacchi personali che nulla hanno a che fare con la politica – e soprattutto direi con la buona politica, di cui si avverte sempre più il bisogno – mi avevano notevolmente deluso, tuttavia così abbiamo davvero “raschiato” il fondo e non fa bene a nessuno e comunque non è nell’interesse di questa Città, poiché un tale fare denota i caratteri più deleteri di una politica che dovremmo tutti aborrire e combattere, altrimenti si rischia di fomentare la “macchina del fango” di cui parla Saviano, bypassando la critica nel merito dell’azione amministrativa – che è sacrosanta e, ove non strumentale e preconcetta, è sempre auspicabile, poiché sprona a fare meglio e di più –  alla delegittimazione personale, “alla lotta contro l’uomo”, che appare intollerabile e sciagurata. Porgo comunque ai due papabili neoeletti consiglieri provinciali le felicitazioni per il risultato raggiunto e mi auguro possano svolgere un’azione incisiva e corretta a favore dell’intera collettività, abbandonando le posizioni dell’uno contro l’altro e di entrambi contro l’amministrazione – che hanno tristemente connotato le rispettive campagne elettorali – e rivolgo appello sia a loro che all’intera opposizione per uno sforzo corale e condiviso, con una definitiva e salutare inversione di rotta, così da offrire a tutti i cittadini un esempio concreto di buona politica. Personalmente ed in veste di membro dell’amministrazione in carica esorto tutti alla politica del fare, che si affranchi dai dinieghi preconcetti e dalle opposizioni aprioristiche e faziose per adoperarsi finalmente in un contributo fattivo di proposte – ad oggi mai pervenute –  anche eventualmente alternative  all’azione di governo, che possano essere esaminate e valutate e magari anche proseguite, se d’interesse della Città. Esprimo al sindaco Bellofiore la mia personale vicinanza e quella del movimento Cittadinanza Democratica per questo ennesimo episodio di cui è stato fatto destinatario – rinnovandogli immutata stima verso l’uomo e l’amministratore – ed esorto le forze di opposizione alla critica costruttiva e di coscienza,  suggerendo a tutti indistintamente la strada civile e moderata del dialogo e della politica svolta nel senso più nobile del suo significato”. Lo scrive in una nota che pubblichiamo integralmente Jacopo Rizzo, esponente di Cittadinanza Democratica e vice sindaco di Gioia Tauro.

Pasquale Patamia